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Il rallentamento dell’economia cinese in 3 grafici

L’economia cinese non cresceva così lentamente da 25 anni. I dati resi pubblici dal governo cinese sulla crescita del Prodotto interno lordo dimostrano che il Pil del Paese è cresciuto del 6,9 per cento nel 2015.

Il rallentamento della crescita dell’economia cinese, che si era espansa a ritmi a doppia cifra nell’ultimo decennio, era nell’aria da tempo (ne avevamo parlato anche noi, qui). Lo stesso governo di Pechino si era prefisso come obiettivo una crescita di “appena” il 7 per cento. Tuttavia l’annuncio ha suscitato reazioni negative perché si tratta della crescita più bassa dal 1900, come si vede da questo grafico realizzato dal sito Quartz.

PIL cinese

Per quanto non inaspettato, l’annuncio cinese ha spinto il Fondo Monetario Internazionale a rivedere, in negativo, le previsioni di crescita globale per il 2016: adesso il Fmi prevede una crescita dell’economia globale del 3,4 per cento nell’anno che è appena iniziato, mentre a Ottobre aveva previsto una crescita del 3,6.

La Cina è la prima potenza economica al mondo (lo è diventata, superando gli Usa, nel 2014). A spingere il Fondo monetario a rivedere la sua stima, tuttavia, non sono stati soltanto i dati del Pil (il rallentamento era previsto), ma anche la volatilità dei mercati: «Non abbiamo visto grandi cambiamenti nei fondamentali dell’economia cinese, rispetto a sei mesi fa, ma i mercati reagiscono molto a piccoli eventi», ha detto alla Reuters il consigliere economico del Fondo Maurice Obstfeld. Questo grafico del New York Times rende bene l’idea della volatilità della borsa cinese:

borsa cinese

A preoccupare gli analisti finanziari, inoltre, sono anche altri indici: la produzione industriale, le vendite al dettaglio e gli investimenti in capitale fisso sono in netto declino, come si può vedere da questo grafico realizzato da Business Insider.
produzione industriale