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I fan dei Beatles ritrovati da Ringo Starr 50 anni dopo

Nel 1964 i Beatles, il gruppo autodefinitosi «più popolare di Gesù Cristo», fece un leggendario tour negli Stati Uniti, che li consacrò definitivamente a star della musica mondiale e aumentò la loro popolarità negli States. Il 7 febbraio di quell’anno arrivarono all’aeroporto John Fitzgerald Kennedy di New York, assediato da centinaia di giovani inneggianti ai Fab Four.

Di quel giorno ultimamente è tornata a far parlare di sé una foto scattata poco dopo l’arrivo dei Beatles nei pressi del George Washington bridge. Ritrae sei giovani ragazzi sorridenti su una Chevrolet Impala ed è stata scattata nientemeno che da Ringo Starr, che era seduto nella sua limousine, avvicinata dai giovani.

Nella sua raccolta di foto e memorie inedite Photograph, pubblicata recentemente, Ringo Starr auspicava un po’ proustianamente di conoscere i ragazzi immortalati quel giorno. La ricerca, iniziata poco dopo l’uscita della raccolta, ha portato al rintracciamento di quelle sei persone, che ora hanno circa sessant’anni. Sono apparsi insieme al Today Show di NBC e il mese prossimo voleranno a Las Vegas per rincontrarsi col loro insolito fotografo.

Al volante dell’auto c’era Gary Van Deursen, 67 anni, che oggi vive in Connecticut ed è titolare di un’azienda di design. Di quel giorno dice: «Mentre tornavamo a casa sul George Washington bridge ci sorpassò una limousine, poi un’altra, poi un’altra, poi un’altra ancora e realizzammo che ogni membro della band viaggiava su una limo separata. Attraversai le corsie e mi portai avanti in modo che ci potessero sorpassare di nuovo. Nell’ultima c’erano Ringo Starr e un reporter di TIME magazine – anche se in quel momento non lo sapevamo».

Inaspettatamente, Starr fece cenno ai ragazzi di abbassare il finestrino. Ubbidirono e gli chiesero se potesse fare qualcosa per loro, dato che i biglietti per il loro concerto erano esauriti, ma Starr rispose che non poteva aiutarli.

Gli altri passeggeri erano  Bob Toth, che vive ancora in New Jersey come decenni fa, Suzanne Rayot, Charlie Schwartz, Arlene Norbe e Matt Blender, deceduto due anni fa. In un’intervista rilasciata al Daily Mail, Bob Toth ha parlato del loro ritorno a scuola dopo quell’avventura: «Certo, il presidente mi sospese per tre giorni». Quarant’anni dopo incontrò il vecchio dirigente scolastico in chiesa, che gli disse «sai, in retrospettiva quello che avete fatto quel giorno è stata un’ottima idea».

(via)
 

Nell’immagine: la copertina di Revolver (1966).