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Gli skinny jeans sono morti

Ne ha parlato il giornalista Mark Anthony Green su Gq, in un breve articolo che è anche una lezione di stile. Se non ve ne siete accorti, è sicuramente ora di farlo: gli skinny jeans sono completamente passati di moda. Spariti dalle gambe delle donne e, grazie a dio, anche da quelli degli uomini, i jeans aderenti come una seconda pelle adesso ci sembrano quasi ridicoli. Perché mai costringersi in quelle guaine scomode, elastiche e difficili da togliere, quando possiamo infilarci comodamente in un paio di comodi e morbidi jeans modello “boyfriend” o “mum”?

Resta da capire cosa dobbiamo fare con tutte le paia di jeans da 19,90 euro di Zara o HM che ci ritroviamo nell’armadio, in tutte le sfumature di grigio, nero, azzurro e magari – orrore – perfino bianco (per non parlare dei modelli pieni di tagli). In questo, Green è categorico: non resta che buttarli. E fare tesoro di questa brutta esperienza per imparare ad acquistare diversamente i nostri capi d’abbigliamento. Come giustamente sottolinea l’autore, infatti, un paio di skinny jeans di Dior sarebbero oggi facilmente vendibili, soprattutto su internet, mentre chi acquisterebbe mai dei jeans elasticizzati di Zara?

Tutte le mode, prima o poi, passano di moda: sta a noi imparare a selezionare meglio i nostri capi. Green fa l’esempio dei chelsea boots – gli stivaletti alla caviglia – che possiede in grandi quantità, in tantissime versioni che un occhio inesperto considererebbe identiche. In questi mesi di sneakers brutte ed enormi, sottolinea Green, i chelsea hanno già un aspetto obsoleto. Ma a lui non interessa: certi capi entrano a far parte del nostro stile personale e non smettono mai di piacerci. Ci sembra un po’ difficile, però, che qualcuno possa continuare ad amare gli skinny jeans.