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L’inventore del veleno usato contro l’ex spia russa ha detto che gli dispiace

L’assassinio di Sergei Skripal, l’ex spia russa avvelenata a Londra insieme alla figlia Yulia, lo scorso 4 marzo, sta diventando un caso politico sempre più importante. Theresa May è convinta che dietro questa duplice uccisione, che ricorda un altro caso di avvelenamento di un ex agente russo trasferito in Inghilterra, Aleksandr Litvinenko, ci sia il governo di Vladimir Putin. Le autorità britanniche hanno rivelato che Skripal e la figlia sono stati vittima di un avvelenamento da novichok, una tipologia di gas nervini prodotti in Russia ai tempi dell’Unione Sovietica. Uno degli scienziati che lavorò alla creazione di questa tipologia di gas è Vil Mirzayanov, che lavorò al GosNIIOKhT, un noto istituto di ricerca chimica di Mosca, tra gli anni Settanta e Ottanta. Il Daily Beast ha rintracciato Mirzayanov e l’ha intervistato: «Voglio dire a Skripal che mi dispiace moltissimo di avere partecipato nello sviluppo di queste armi», ha detto lo scienziato.

Mirzayanov ha anche aggiunto che mai si sarebbe aspettato di vedere quell’arma chimica, pensata per il campo di battaglia, utilizzata in un tranquilla cittadina inglese. Skripal e la figlia sono stati trovati in stato comatoso in una panchina di Salisbury, una città nella contea del Wiltshire, a circa 150 chilometri da Londra. Tracce di gas nervino sono state ritrovate nel locale dove i due avevano pranzato e per un momento si era temuto che altri abitanti della città fossero rimasti avvelenati. La zona era stata chiusa al pubblico.

Il governo May ha espulso 23 diplomatici russi, e Mosca ha risposto con l’espulsione di diplomatici inglesi. In questo braccio di ferro, la Gran Bretagna ha degli alleati importanti: ieri quattro potenze occidentali, Usa, Francia, Germania e ovviamente Regno Unito, hanno sottoscritto una dichiarazione comune in cui affermano la responsabilità del Cremlino; inoltre l’America ha annunciato nuove sanzioni contro Mosca. Tutto questo avviene mentre la Russia si prepara alle elezioni presidenziali (non ci sono dubbi sul fatto che Putin verrà rieletto) e mentre in Europa e in America si sta discutendo sempre di più di ingerenze russe.