Cultura | Cinema

Tutti i film che vedremo a Venezia 2021

59 Paesi rappresentati e una grande presenza di titoli italiani nella sezione ufficiale della 78esima edizione della Mostra.

La prima immagine da È stata la mano di Dio, di Paolo Sorrentino

I lavori per la versione di Dune di Denis Villeneuve che vedremo a Venezia e poi si spera anche in sala il 16 settembre – nonostante quelli di Indiewire, commentando la nuova serie di rimandi cinematografici in Europa a causa Covid, non ne siano proprio sicurissimi – sono iniziati nel 2016. Appena dopo l’esperienza del regista alla Mostra del cinema di Venezia con Arrival, lo stesso anno. Proprio in laguna il 3 settembre, il remake della storia tratta dall’omonimo romanzo di Frank Herbert avrà la sua anteprima mondiale dopo tutti i ritardi e le cancellazioni. Vedremo Dune, e anche Madres Paralelas, diretto da Pedro Almodóvar e interpretato da Penélope Cruz che, in concorso, aprirà la 78esima edizione della Mostra diretta ancora da Alberto Barbera, in programma dall’1 all’11 settembre 2021, e di cui sono stati annunciati tutti i film presenti nelle varie sezioni proprio questa mattina (in fondo, l’elenco completo).

«Film da tutto il mondo», come ha spiegato Barbera in conferenza stampa. Con 59 Paesi in lista, pochissime le assenze di rilievo e con la Cina presente almeno nei cortometraggi, per una Mostra che nonostante le restrizioni (la capienza su 8000 posti sarà di 4000 posti, e le norme identiche all’anno scorso), vuole fare più di quanto raggiunto nel 2020, con ancora una maggiore inclusività e rappresentazione a livello cinematografico. Notevole anche la presenza italiana nella sezione ufficiale in gara per il Leone d’oro, così tanto ridimensionata a Cannes (nel solo titolo di Nanni Moretti, Tre piani) e a Venezia presente con cinque titoli: dal thriller America Latina dei fratelli Damiano e Fabio D’Innocenzo a Il buco di Michelangelo Frammartino, poi Freaks out di Gabriele Mainetti, Qui rido io di Mario Martone, e infine È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino, in cui il regista racconta la propria passione per il Napoli di Maradona attingendo alla propria biografia con un riferimento anche sulla scomparsa dei suoi genitori, quando aveva 16 anni.

Nonostante sia difficile prevedere qualcosa e parlare già adesso di pellicole da tenere d’occhio (a differenza della Mostra, su molti dei film presenti nella lineup di Cannes per esempio si vociferava da tempo, come aveva ricordato Variety mesi prima dell’annuncio ufficiale), grande è sicuramente l’attesa per l’opera di apertura del regista spagnolo, in ambito internazionale: la storia di due donne, Janis e Ana, che condividono la stanza di ospedale (un riferimento ad Hable con ella del 2002?) nella quale stanno per partorire. Entrambe single, entrambe in una gravidanza non attesa, ma con età diverse, si ritroveranno a rincuorarsi a vicenda, tra i corridoi dell’ospedale, cambiando il corso delle loro vite. Sempre a livello internazionale, da notare in concorso The Lost Daughter, l’adattamento cinematografico di La figlia oscura di Elena Ferrante con Olivia Colman e diretto da Maggie Gyllenhaal; e The Card Counter, il nuovo film scritto e diretto da Paul Schrader, una delle figure più importanti del cinema hollywoodiano noto per la sua storica collaborazione con Martin Scorsese. Un thriller in piena regola (prodotto proprio da Scorsese) ambientato in un casinò, che arriva quasi cinque anni dopo First Reformed, e con Oscar Isaac nei panni di un giocatore d’azzardo coinvolto in un piano di vendetta.

Tornando all’Italia, sempre in concorso, oltre alla collaborazione tra i fratelli D’Innocenzo (qui la nostra intervista per il numero 46 di Rivista Studio) con Elio Germano, tante aspettative anche per Freaks out con Claudio Santamaria e Pietro Castellitto, il secondo film del regista di Lo chiamavano Jeeg Robot che dovrebbe uscire il 28 ottobre, ambientato nella Roma occupata del 1943, e incentrato su una famiglia di circensi. Poi ancora Qui rido io di Mario Martone con Toni Servillo nel ruolo di Eduardo Scarpetta, capostipite della famiglia teatrale degli Scarpetta-De Filippo e ovviamente, parlando di Napoli, Sorrentino, che torna con la propria storia nella sua città natale.

Ma tanto si è parlato anche di alcuni titoli non in gara (tra cui c’è appunto Dune): The Last Duel, l’opera di Ridley Scott basata su una storia vera raccontata nel romanzo di Eric Jager, ambientata in Francia nel 1386 e dedicata al conflitto tra due ex migliori amici, un cavaliere coraggioso, Matt Damon, e uno scudiero ammirato a corte, Adam Driver, che non può non far al primo e famosissimo film di Scott, I duellanti del 1979; segue La scuola cattolica, adattamento di Stefano Mordini con Valeria Golino, Riccardo Scamarcio e Benedetta Porcaroli della storia tratta dall’omonimo romanzo di Edoardo Albinati vincitore del Premio Strega 2016, incentrata sul delitto del Circeo. Infine Last night in Soho, di Edgar Wright: il thriller psicologico con Anya Taylor-Joy che secondo Variety promette benissimo sin dal trailer, e ora c’è soltanto da sperare che quelli di Indiewire, alla fine, si sbaglino.

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