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Il Guardian ha elencato i titoli dei film con la punteggiatura sbagliata

Ce lo hanno spiegato a chiare lettere: alla fine del titolo – di un libro, di un giornale, di un film o di un annuncio pubblicitario – il punto fermo non si mette. Eppure, nella locandina del nuovo adattamento di Emma di Autumn de Wilde, la regola viene ribaltata, ignorata: Emma., si legge. Ma non si tratta dell’unico caso in cui registi e autori hanno scelto di utilizzare la punteggiatura nei titoli delle proprie opere cinematografiche in maniera inedita. Per questo il Guardian ha stilato un elenco dei titoli dei film in cui sono presenti incongruenze e anomalie grammaticali relative alla punteggiatura, spiegandone i motivi titolo dopo titolo.

Il primo caso è Madre!, pellicola definita come «la cosa più alla Aronofsky di tutti i tempi». Il regista aveva deciso di apporre un punto esclamativo nel titolo ancora prima di concludere la sceneggiatura, «perché riflette lo spirito del film, un grande colpo di scena», aveva detto. E il Guardian sentenzia: inutile, puro virtuosismo. Segue Spiderman: Far From Home. Un errore, considerando che quanto segue i due punti dovrebbe spiegare e risolvere la prima parte della frase. Couples Retreat (in italiano, L’isola delle coppie), dovrebbe forse in realtà essere Couple’s Retreat, continua Issy Sampson, mentre nel caso di Everybody Wants Some!! di Richard Linklater «considerando che il nome è stato preso da una canzone dei Van Halen, possiamo anche accettarlo» (nella traduzione italiana, Tutti vogliono qualcosa, il doppio segno di interpunzione è stato comunque tolto). Errore grammaticale evidente in If…. film del 1968 con Malcolm McDowell nel ruolo di uno studente inglese in piena ribellione, nel cui titolo figura un punto in più. In fondo alla lista, anche Face/Off, ricordato non solo per l’espressione indimenticabile da squilibrato di Nicolas Cage, ma perché «tradizionalmente lo slash significa “o”. Pertanto il titolo del film, essendo un alternarsi tra la faccia di Cage e quella di John Travolta avrebbe dovuto essere Face/Face. Il verdetto della polizia grammaticale? No/grazie».