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In Svezia dicono che l’inflazione è colpa del concerto di Beyoncé

Come in tutto il resto del mondo, anche in Svezia il governo sta combattendo contro l’inflazione e la conseguente erosione del potere d’acquisto di imprese e famiglie. Come se il compito non fosse già abbastanza difficile, ora davanti al governo svedese si para anche il più temibile degli avversari: Beyoncé. Stando a quanto riporta il Guardian, nel mese di maggio – nonostante numeri incoraggianti che dicono che la spirale iperinflattiva sta forse fermando la sua ascesa – ci sono alcuni beni e servizi che in Svezia continuano a essere più cari di quanto non fossero un anno fa. Molto più cari. Secondo Michael Grahn, capo economista per la Svezia di Danske Bank, una delle spiegazioni potrebbe essere il concerto di Stoccolma con il quale Beyoncé ha dato il via al suo Renaissance Tour.

In un tweet, Grahn ha spiegato che probabilmente la presenza di Beyoncé ha portato a un aumento di 0.2 o 0.3 punti percentuali del prezzo di alberghi e ristoranti. Sarebbe tutto una più o meno diretta conseguenza del doppio concerto – il 10 e l’11 maggio – di Beyoncé: secondo le stime, il pubblico sia della prima che della seconda data ammontava a 46 mila persone, molte delle quali non sono riuscite a trovare vitto e alloggio a Stoccolma, sia per i prezzi troppo alti, appunto, delle camere d’albergo che della scarsità delle stesse. Molte di queste persone sono arrivate in Svezia dagli Stati Uniti, approfittando del cambio favorevole tra il dollaro e la corona svedese.

In un’intervista al Wall Street Journal, Grahn ha spiegato che l’effetto Beyoncé è stato comunque molto contenuto nella portata e che la situazione dell’inflazione svedese dovrebbe tornare alla normalità alla fine di giugno. Dipende tutto dal calendario dei concerti, insomma. C’è da ricordare che a giugno Bruce Springsteen ha in programma tre date – 24, 26 e 28 – a Göteborg. Forse, per una diminuzione dei prezzi, i cittadini svedesi dovranno aspettare la fine della stagione dei concerti.