Lezioni sotto il vulcano

Con il fondatore di oTTo Roberto Marone abbiamo parlato di OSA 2022, il programma di workshop sull’isola di Stromboli organizzati dalla “versione estiva” del locale di via Sarpi a Milano.

03 Maggio 2022

A detta delle stesse persone che hanno avuto l’idea, oTTo in via Sarpi, a Milano, sta tutto in quattro parole: persone, naturalezza, semplicità e bellezza. Il resto, come si dice, è storia. Una storia che ha fatto diventare quel luogo uno dei posti della nuova Milano. Da quell’esperienza, Roberto Marone, uno dei fondatori, ha voluto crearne un’altra, che facesse tesoro di questo percorso, ma che fosse anche una cosa completamente diversa. Una versione estiva o, come la definisce Marone, «unplugged. Più piccola e più naturale. Al mare». Stromboli viene scelta ancora una volta per motivi di semplicità e bellezza: «È l’isola più bella dell’arcipelago più bello d’Italia. E come tanti posti meravigliosi del Sud è un posto dove, ahimè, succede poco. Portarci un brand di Milano di successo era ed è una sfida difficile». Ma alla fine ce lo ha portato, da maggio a settembre, «tutto all’aperto, in libertà e in silenzio, con lentezza», sullo sfondo il vulcano più attivo del mondo.

Il legame con l’isola va subito oltre quello che di solito si stabilisce tra locale e location. Quelli di Otto realizzano una guida, Cose belle sull’isola, per far conoscere pezzi e momenti di Stromboli spesso trascurati dalle mappe turistiche. E poi Marone decide di aggiungercela lui, una cosa bella all’isola. Nasce così OSA, «l’estate di laboratori settimanali, per imparare a-mare». Una serie di workshop pensati per incontrare: idee, persone, professori, materie. Quando Marone parla dell’idea che ha portato a OSA, parla di «un ritiro creativo e culturale. Un modo per staccarsi dalla propria quotidianità cittadina e andarsene lontano da tutto, da sé, a coltivare una passione che si ama. È un desiderio che abbiamo tutti: non fare una cosa di lavoro, performativa, ma nemmeno una vacanza. Fare una cosa che amiamo, per noi stessi». La prima edizione è stata nel 2021, nell’estate di un anno tremendo di pandemia e lockdown a intermittenza. Cinque corsi: scrittura (tenuto da Nadia Terranova), fotografia (Francesco Jodice), performance art (Sara Ricciardi), giornalismo (Luca Misculin) e cinema (Andrea De Sica). Un’offerta che quest’anno si è fatta più ampia e più varia (da cinque i corsi sono diventati nove, i posti disponibili da 60 sono passati a 130) ma, come dice Marone, anche «meno radicale, meno artistica. E ci abbiamo messo dentro delle cose contemporanee: i podcast e i new media. È una prova, vediamo come va. È facile dire, non so, facciamo ceramica, o yoga, a Stromboli. Imparare a fare un podcast è un po’ più complicato, ma è una cosa che ti riporti indietro a casa, in città. E magari te la riporti con una magia, una voce, che in città non troveresti». OSA è volutamente interdisciplinare, quindi la scelta difficile riguarda le materie da trattare. Quella dei professori, invece, «quasi viene da sé», racconta Marone. Quest’anno, a tenere le lezioni saranno Francesco Costa (giornalismo), Diego Passoni e Stefano Guerrera (new media), Matteo Caccia (podcast), Pierluca Mariti (ironia), Olimpia Zagnoli (illustrazione), Alessandro Grassani (fotografia), Roberto De Paolis (cinema), Sara Ricciardi (performance design), Antonio Pascale ed Ester Viola (scrittura).

Marone è consapevole che, per certi aspetti, l’edizione 2022 di OSA è una scommessa persino più rischiosa di quella dello scorso anno. «Sicuramente risentiremo del desiderio diffuso, e sacrosanto, di andare finalmente all’estero». Ma, anche in questo caso, per lui la risposta sta in quelle quattro parole chiave dalle quali è cominciato tutto: persone, naturalezza, semplicità e bellezza. Quando racconta l’arrivo degli iscritti a OSA 2022 a Stromboli, lo fa con una sequenza di immagini in cui c’è «tutto quello che serve: una casa (eoliana, bella, non un albergone), la cena, il corso, un professore speciale, e alcuni “extra” che organizziamo per visitare l’isola. Organizziamo un po’ tutto. In pratica, si devono solo comprare le sigarette».

Per maggiori informazioni: osa.place

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