Una grande commozione e una standing ovation di 23 minuti per il film di Kaouther Ben Hania, che mescola documentario e finzione per raccontare la storia vera di una bambina uccisa a Gaza dopo una lunghissima agonia.
Lo avevamo scritto subito dopo l’annuncio del programma di quest’anno: una Mostra del cinema di Venezia così ricca non si vedeva da tanto tempo. In queste due settimane al Lido di Venezia sono passati praticamente tutti gli autori, tutte le autrici, tutti i protagonisti e tutte le protagoniste del cinema contemporaneo, tutti i film più attesi dell’autunno e dell’inverno. Chi a Venezia in questi giorni c’è stato sa che è stato molto difficile capire quale film, tra quelli candidati in concorso, fosse il favorito per la vittoria del Leone d’oro. Si è parlato molto de La grazia di Paolo Sorrentino, di Bugonia di Yorgos Lanthimos, di No Other Choice di Park Chan-wook e ovviamente di The Voice of Hind Rajab. Alla fine, abbastanza a sorpresa, il Leone d’oro l’ha vinto Jim Jarmush con Father Mother Sister Brother, e nel suo discorso di ringraziamento ha citato pure Terence Hill. Tutti gli altri vincitori li trovate qui sotto
Leone d’oro
Father Mother Sister Brother di Jim Jarmush
Gran premio della giuria
The Voice of Hind Rajab di Kawthar ibn Haniyya
Leone d’argento per la Miglior regia
Benny Safdie per The Smashing Machine
Premio speciale della giuria
Sotto le nuvole di Gianfranco Rosi
Miglior sceneggiatura
Valérie Donzelli, Gilles Marchand per À pied d’œuvre
Coppa Volpi per la Migliore interpretazione maschile
Toni Servillo in La grazia di Paolo Sorrentino
Coppa Volpi per la Migliore interpretazione femminile
Xin Zhilei in The Sun Rises on Us All
Premio Marcello Mastroianni
Luna Wedler per Silent Friend
Leone del futuro – Premio Venezia Opera Prima
Short Summer di Nastia Korkia
Premio degli spettatori
Calle Málaga di Maryam Touzani
Orizzonti
Miglior film
En el camino di David Pablos
Migliore regia
Songs of Forgotten Trees di Anuparna Roy
Premio speciale della giuria
Hara Watan di Akio Fujimoto
Miglior attore
Giacomo Covi per Un anno di scuola di Laura Samani
Miglior attrice
Benedetta Porcaroli per Il rapimento di Arabella di Carolina Cavalli
Miglior sceneggiatura
Ana Cristina Barragán per Hiedra
Miglior cortometraggio
Utan Kelly di Lovisa Sirén
Venezia Classici
Miglior documentario sul cinema
Mata Hari di Joe Beshenkovsky e James A. Smith
Miglior film restaurato
Gharibeye Koochak di Bahram Beyzaie
Il lancio di stracci tra attiviste e Lucarelli ci ricorda l’importanza, anche nel 2025, di avere strutture che possano filtrare, modificare, ponderare le opinioni prima di immetterle nel discorso pubblico.
Palma d'oro a Cannes, serissimo candidato all'Oscar per il Miglior film internazionale, nel suo nuovo film il regista immagina gli iraniani alle prese con l'inimmaginabile: quello che succederà dopo la fine della Repubblica islamica.
