Così come aveva fatto per stilare la lista delle 25 opere d’arte che definiscono l’arte contemporanea, il T Magazine ha chiesto a un gruppo di esperti di scegliere i 25 ambienti che hanno influenzato e ispirato l’interior design nel corso dei decenni, modellando il modo in cui la nostra mente identifica e valuta uno spazio. Tre designer, due giornalisti e un fotografo d’interni si sono riuniti per discutere degli spazi più influenti di tutti i tempi, quelli che «non solo hanno cambiato il modo in cui viviamo, ma anche il modo in cui vediamo, i luoghi – piacevoli, provocatori o completamente nuovi per le loro epoche – che hanno informato le pratiche individuali e sfidato il modo in cui tutti noi, come esseri umani, pensiamo alla bellezza, alla stranezza, all’originalità, all’arredamento, alla proporzione, all’arte e alle connessioni che definiscono gli ambienti memorabili: quelli che, soprattutto, offrono un nuovo tipo di lessico visivo».
- Stonehenge (circa 1600 a.C.)
- Il Pantheon a Roma (125 d.C.)
- Il padiglione Shokin-tei di villa Katsura a Kyoto (17esimo secolo)
- I salotti delle case in stile georgiano nel Regno Unito (circa 1714-1830)
- La sala di lettura di Pierre-François-Henri Labrouste alla Sainte-Geneviève Library di Parigi (1851)
- Lo studio del gruppo Bloomsbury a Charleston in Sussex, Regno Unito (20esimo secolo)
- Il salotto di Jean-Michel Frank per l’hôtel particulier di Marie-Laure de Noailles a Parigi (circa 1925)
- Il salone di Pierre Chareau per la Casa di vetro di Jean Dalsace a Parigi (1932)
- Il salotto di Finn Juhl nella sua casa di Copenhagen in Danimarca (1942)
- Le Cabanon di Le Corbusier, in Costa Azzurra, Francia (1952)
- Il salotto di Nancy Lancaster nel suo appartamento di Londra (1958)
- La sala da pranzo di Philip Johnson al Four Seasons di New York (1959)
- Il salotto di Cy Twombly nel suo appartamento a Roma (circa 1966)
- La sala espositiva di Ludwig Mies van der Rohe alla Neue Nationalgalerie di Berlino (1968)
- La suite di 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick (1968)
- La stanza di Donald Judd nel suo loft di New York (1968)
- Il salotto di Yves Saint Laurent nel suo appartamento di Parigi (1970)
- Il salotto di David Hicks nella sua tenuta nell’Oxfordshire, in Regno Unito (1973)
- Il salotto di Paul Rudolph per la casa di Halston a New York City (1974)
- Il salotto di Ricardo Bofill per La Fábrica, Sant Just Desvern in Spagna (1975)
- L’ufficio di Andrée Putman per il ministro francese della cultura al Palais-Royal di Parigi (1984)
- Il salotto di Vincent Van Duysen nella sua casa di Antwerp (1993)
- La lobby di Philippe Starck per il Delano Hotel di Ian Schrager a Miami Beach (1995)
- L’ascensore di Rem Koolhaas a Villa Lemoine, Bordeaux (1998)
- Il Teshima Art Museum di Ryue Nishizawa a Teshima, Giappone (2010)