Il 23 aprile segna il quattrocentesimo anniversario dalla morte di William Shakespeare (ne abbiamo scritto qui). Per nessun motivo apparente, David F. Brand, un “fitness consultant” appassionato dell’opera del Bardo, ha provato a tradurre alcuni classici dell’hip hop in una lingua shaekespeariana. Ha utilizzato soltanto parole presenti nel corpus produttivo di Shakespeare, e aggiornato la sintassi dell’inglese odierno a quello di quattrocento anni fa. L’ha fatto con “Juicy” di Notorious B.I.G., il cui primo verso «It was all a dream» potrebbe risultare effettivamente piuttosto shaekespeariano (è diventato: «‘Twas but a dream», che ricorda la linea del quarto atto di The Tempest: «We are such stuff / As dreams are made on»), e con altri tre testi.
Tra le canzoni più recenti, Brand si è cimentato con “Hotline Bling” di Drake. Naturalmente, nell’operazione di Brand, anche l’ambientazione deve essere mutata: e se Drake parla di «cellphone», Shakespeare parlerà di un «attendant» che viene mandato dalla donna in questione. Così come «I know when that hotline bling / That can only mean one thing» si trasforma in «I know when thy messenger unwinds thy scroll / It foretells that you bethink fantasies». Il testo completo di “Hotline Bling” (o “When Thy Messenger Alights”).