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Scoprire di essere l’uomo impotente sui pacchetti di sigarette

Tom Fraine, un inglese laureato a Oxford, si trova a Berlino per un anno sabbatico («mi interessava capire com’è vivere in una città dove non hai un lavoro, degli amici e dei piani»). Un giorno risponde a un annuncio che diceva: «Cercasi modelli e modelle per delle foto contro la dipendenza dal tabacco» (l’annuncio non specificava dove sarebbero finite queste fotografie). Compenso: 100 euro. Lo selezionano, e il giorno dello shooting va in uno studio fotografico. Ci sono altre persone con lui, che però conoscono già l’agenzia del fotografo. Li vede inscenare varie situazioni: “donna triste in sedia a rotelle”, “uomo che soffia il fumo sulla faccia di un neonato”, “uomo morto sul letto dell’obitorio”. Ma a lui non dicono niente: gli chiedono soltanto di togliersi tutti i i vestiti e stendersi, poi iniziano a fotografare.

La storia, raccontata da Fraine sul Guardian, è ambientata nel lontano 2012: il malcapitato non aveva idea che quelle foto sarebbero comparse sui pacchetti di sigarette distribuiti in tutta Europa, con la didascalia che avvisa sui rischi del fumo di causare impotenza. Non solo, anche le sue foto da morto, mezzo infilato in una busta di plastica bianca (un altro shooting, sempre a Berlino, questa volta un compenso di 200 euro) sono state selezionate. Così Fraine conclude più o meno così la sua spassosa confessione: «300 euro per milioni di riproduzioni del mio corpo nudo: non è stato un affare molto redditizio. Spero però che quegli avvertimenti funzionino, che facciano smettere di fumare qualcuno e che magari salvino qualche vita. Chi lo sa. A proposito: io non fumo. Mi sembra importante dirlo».