Attualità | Rassegna

Di cosa si è parlato questa settimana

Colline che crollano, pos che scompaiono, la Cina che protesta e le altre notizie degli ultimi giorni.

Le case travolte dal fango durante la frana della collina di Casamicciola (Foto di Ciro FUSCO/Ansa/AFP via Getty Images)

Cronaca – Il buco nel condono
Tra le tradizioni dell’autunno-inverno italiano c’è ormai il dibattito post tragedia causata dal maltempo e/o dal dissesto idrogeologico. Se poi la tragedia avviene da Roma in giù, la discussione si fa ancora più interessante e diventa un’erudita esposizione sul tema dell’abusivismo edilizio e del condono. Mentre gli abitanti di Casamicciola contavano i morti e ripulivano le strade dal fango, sui social, in tv, sui giornali, in Parlamento proseguivano raffinatissime disquisizioni sulla differenza tra abusivismo di necessità e quello di avidità, tra i condoni di fatto e quelli di diritto. Per chi soffre di Fomo e teme di essersi perso un pezzo di questa discussione, non temete: verrà un’altra tragedia e la discussione ripartirà ancora una volta, sempre uguale, tutta da capo. Un’altra grande tradizione italiana.

Polemiche – Pos-apocalittico
Il governo Meloni I è alacremente al lavoro per restituire agli italiani tutte le libertà che in questi anni sono state negate dalla dittatura sanitaria prima e dalla tirannide tecnocratica poi. Presto, l’Italia potrà di nuovo fregiarsi di appartenere a pieno titolo al mondo libero grazie a uno dei fondamentali provvedimenti inseriti dal governo nella sua prima finanziaria: la rimozione, per i commercianti, di mettere a disposizione il pos per pagamenti al di sotto dei 60 euro. All’inizio, alcuni sostenitori dello Stato etico probabilmente appartenenti a quella pattuglia di statalisti di Forza Italia avevano proposto di stabilire la soglia a 30 euro. Ma non si può stabilire una soglia alla libertà. E, se proprio si deve, quella soglia è 60 euro. In contanti.

Esteri – Affinità-divergenze tra il compagno Xi e noi
Tra le divergenze che separano la Cina da tutto il resto del mondo c’è il fatto che nella Repubblica popolare il Covid-19 è ancora argomento di attualità. La quotidianità è fatta ancora di restrizioni, quarantene, isolamenti, esattamente come tre anni fa. In questi giorni, però, è arrivata finalmente una novità: molta gente non ne può più e ha deciso di farlo sapere al Partito comunista e al Presidente Xi Jinping. Proteste di queste dimensioni e di questa durata non si vedevano da tempo, e in molti in Occidente già parlano di una potenziale Tienanmen. Per il momento, però, i cittadini protestano, la polizia sta a guardare e Xi non commenta. Anche perché è difficile fare qualsiasi cosa contro cittadini che protestano standosene fermi e zitti, stringendo in mano un foglio bianco, gesto di sfida alla censura governativa.

Personaggi – Terzo Yeich
Nuovi dispacci dal Kanyeverse: l’ultima novità è che non è vero che Ye, come molte malelingue hanno insinuato nelle ultime settimane, odia gli ebrei. Ye non odia nessuno: non odia gli ebrei e non odia nemmeno i nazisti, come lui stesso si è premurato di precisare durante un’ospitata nel contenitore di deliri complottisti alt-right che è InfoWars di Alex Jones. Da vero intellettuale dissidente, in direzione ostinata e contraria, Ye ha deciso che la battaglia della sua vita è una che nessuno ha il coraggio di intestarsi: quella contro l’odio anti-nazista. E ovviamente, la battaglia parte dalla riabilitazione del più frainteso e bistrattato protagonista del Terzo Reich: Adolf Hitler. Che, a detta di Kanye, è un uomo che merita amore e che ha fatto molte cose buone. L’ultima delle quali, potremmo dire, è stata costringere Elon Musk a sospendere Ye da Twitter. Di nuovo.

Musica – Songbird
A 79 anni è morta Christine McVie, cantante, cantautrice e tastierista dei Fleetwood Mac. Da tempo si era ritirata a vita privata, anche e soprattutto a causa dell’agorafobia che l’aveva colpita dopo aver lasciato la band della sua vita. È a causa di questo ritiro – McVie aveva anche lasciato Los Angeles e si era trasferita nel Kent – che forse in molti hanno scoperto della sua malattia soltanto negli ultimi giorni. Tra questi ci sono stati anche Stevie Nicks, che sui social ha postato la foto di una lettera scritta per salutare la sua «migliore amica in tutto il mondo, sin da quel giorno nel 1975», Mick Fleetwood e l’ex Presidente Bill Clinton, che sulle note di “Don’t Stop” aveva vinto le elezioni nel ’92.