Cose che succedono | Letteratura

La bellissima pubblicità di Penguin con i libri consumati

Come avete conciato i vostri libri preferiti? Macchie di caffé, pagine deformate dall’acqua, mai completamente liberate dalla sabbia, tenute insieme con lo scotch. E ancora: sottolineature a matita o con l’evidenziatore, segnalibri, orecchie, post-it e appunti a margine. Oppure niente, solo che a un certo punto, chissà quando, la copertina si è staccata ed è andata persa. La nuova campagna pubblicitaria di Penguin celebra il legame unico e speciale che si sviluppa tra un lettore e il suo libro preferito: letto, riletto e quindi, inevitabilmente, “rovinato”, nel corso degli anni. Ideata dal direttore Sam Voulters e dal designer Tom Etherington, Happy Reading, la campagna consiste in una serie di poster con le foto dei classici Penguin preferiti di un gruppo di artisti, musicisti e autori (c’è anche il fisico Carlo Rovelli, che così ha commentato il suo classico del cuore, La Repubblica, a cui lo lega una relazione evidentemente travagliata: «Maledetto Platone: così tanto su cui non essere d’accordo, eppure tornare sempre a questo libro …»)«Ogni lettore ha vissuto l’esperienza di innamorarsi di un libro», ha spiegato Sam Voulters a It’s Nice That. «Abbiamo voluto mostrare quelli che nel loro aspetto sono diventati una prova di queste relazioni e che raccontano storie al di là di quelle stampate sulle pagine».

Secondo Voulters i lettori sono spinti a preferire la carta al digitale da quello che descrive come «il desiderio di libri tangibili e reali» (di come la carta ha sconfitto il Kindle avevamo parlato anche noi qui, in occasione del suo decimo anniversario). Sarà merito anche di Instagram? Probabilmente sì: basta dare un’occhiata al profilo di Penguin BooksPenguin Random House e Penguin Classics e notare l’entusiasmo con cui le copertine dei libri vengono celebrate e fotografate.