Storie Instagram piene (di tessere elettorali, di inviti al voto, di improperi contro gli astenuti) e urne vuote: per l'ennesima volta, la politica fatta sui social si è dimostrata il più inutile degli strumenti.
Politica – Quorum vadis?
Stanco di continue analisi della sconfitta, il centro sinistra italiano ha deciso da adesso in poi di dedicarsi all’interpretazione della vittoria. Non che si sia vinto nulla, per carità, ci mancherebbe, le tradizioni sono tradizioni. Ma il punto dell’interpretazione della vittoria è proprio questo: se ne fai abbastanza, pure la più imbarazzante sconfitta alla fine sembrerà un trionfo glorioso, è il principio tiktokiano del manifesting applicato alla politica (già, a questo stiamo). Per esempio: al referendum non si è raggiunto il quorum? Al quesito sulla cittadinanza un terzo di chi ha votato ha votato no? Secondo Elly Schlein si può comunque parlare di vittoria perché «hanno votato più elettori di quelli che hanno mandato Meloni al governo nel 2022». Chissà con quanti voti in meno Meloni riuscirà a vincere le elezioni anche nel 2027, viene da chiedersi.
Esteri – Show di Persia
L’incontenibile showdown di Bibi Netanyahu si è rivolto giovedì notte verso l’Iran, nemico storico di Israele e superpotenza della regione, con bombardamenti che hanno colpito strutture militari e nucleari, e omicidi mirati di capi militari. Mentre Trump sembra volersi intestare un’azione (che pare dovrà proseguire anche nei prossimi giorni), gli europei manifestano timore per una escalation imprevedibile. Sui social si ironizza su vecchi video di Orsini che sbaglia ancora una volta previsioni e ci si divide tra chi maledice il governo israeliano e chi spera che il bombardamento possa essere la miccia per rovesciare finalmente il regime teocratico.
Stati Uniti – California Über Alles
Quello che sta succedendo in California sembra un monito per tutti gli Stati Uniti. Dopo essere stato, negli ultimi anni, teatro degli effetti più devastanti del cambiamento climatico (piogge torrenziali, siccità, incendi), il Golden State ora è attraversato dalle prime, vere, grandi proteste contro le misure del governo Trump sull’immigrazione. Sostenuti dal governatore democratico Gavin Newsom, i californiani si sono opposti al piano di deportazione di massa annunciato (e messo in atto) dall’amministrazione in carica, che ha già arrestato migliaia di persone senza le dovute tutele legali. Quello che succede in California oggi è un monito per tutto il Paese, e non solo: tra proteste, il coprifuoco e l’esercito in strada, Los Angeles è il primo esperimento contro il dispotismo di Trump.
Di nuovo esteri – Walk Like an Egyptian
Lunedì 9 giugno è partita da Tunisi la Marcia mondiale per Gaza, con l’obiettivo di arrivare fino alla Striscia e nel frattempo fare pressione sulla comunità internazionale affinché si ponga fine all’assedio-invasione deciso dal governo Netanyahu. Come prevedevano gli stessi organizzatori e partecipanti, il percorso si è rivelato sin da subito difficile: le autorità egiziane da giorni fermano gli attivisti non appena atterrano al Cairo, per poi trattenerli in aeroporto oppure in alberghi nelle vicinanze, prima di emettere nei loro confronti il decreto di espulsione. Tra i fermati anche due italiani, studenti della scuola Holden, partiti da Torino. Intanto a Gaza la situazione rimane drammatica.
Cronaca – Uno su mille ce la fa
Cosa sia successo al volo Air India 171 ancora non si sa, le autorità stanno cercando di ricostruire l’accaduto ma per il momento non ci sono certezze. Sappiamo che, mentre scriviamo, le vittime accertate sono 290, 241 tra passeggeri ed equipaggio del volo e almeno 41 tra i residenti e i passanti del quartiere di Ahmedabad dove l’aereo si è schiantato. Questo numero, purtroppo, salirà, secondo le stime i morti potrebbero essere più di 300. La gravità dell’incidente rende incredibile la storia di Vishwash Kumar Ramesh, l’unico passeggero sopravvissuto. Non sa nemmeno lui come, non si ricorda niente, sa solo di essersi svegliato tra le macerie e di essersi subito messo a cercare il fratello. È diventato “famoso” come il passeggero 11A perché, incredibilmente, nello schianto e nell’esplosione è rimasta intatta anche la sua carta d’imbarco.
Personaggi – Tipo da spiaggia
Si può dire che Brian Wilson, morto questa settimana all’età di 82 anni, sia stato il dark side di Paul McCartney. Non solo perché Beatles e Beach Boys (il gruppo che Wilson fondò e di cui fu autore, cantante, produttore) si influenzarono gli uni con gli altri facendo a gara a chi fosse il gruppo più rivoluzionario, ma anche perché laddove McCartney ha rappresentato il prototipo del musicista pop moderno e di successo, non estraneo al glam e alla mondanità, Wilson, nonostante l’attitudine solare e da spiaggia dei Beach Boys, ha finito per incarnare molto presto il ruolo del recluso, paranoico, estraneo e ostile al sistema. Resteranno però nella sua produzione diversi capolavori inarrivabili, a cominciare ovviamente da Pet Sounds.