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Negli Stati Uniti è già arrivato il primo arresto per guida indossando Apple Vision

Pensavamo che non ci fosse più una tecnologia in grado di spaventarci: veniamo dall’anno dell’intelligenza artificiale e abbiamo avuto prove su prove dello spaventoso potere che le macchine – e le aziende che le macchine le costruiscono – brandiscono. Sbagliavamo, ovviamente: ci sono ancora tante, terrificanti novità in arrivo. Il 2024 è cominciato con l’annuncio da parte di Elon Musk del primo riuscito (a suo dire) impianto di un microchip Neuralink in un cervello umano, e sta proseguendo con l’entrata in commercio del visore per la realtà aumentata di Apple. Si chiama Apple Vision, è disponibile al prezzo di 3499 dollari, è già diventato meme grazie a un ragazzo americano, Dante Lentini, che ha deciso – contro ogni indicazione data da Apple in materia – di mettersi alla guida (di una Tesla, tutto si tiene) indossando il suo Apple Vision nuovo di zecca. Non solo: per non lasciare alcun dubbio sulla sua stupidità, Lentini ha raccontato il suo giretto in macchina in una diretta su X, facendosi vedere mentre scrollava e digitava con una mano (in certi momenti pure con entrambe) e con l’altra teneva il volante. Il video si interrompe bruscamente, nelle ultime immagini si vede una macchina della polizia ferma in un parcheggio, gli agenti che aspettano che Lentini scenda dalla sua Tesla per fornire le generalità e dare spiegazioni.

Questo di Lentini è solo uno dei tanti dei contenuti a tema Apple Vision visti sui social dal 2 febbraio, giorno in cui il dispositivo è arrivato negli Apple Store di tutto il mondo. Se quello di Lentini è senza dubbio in cima alla classifica dell’idiozia, ce n’è un altro (altrettanto virale) da segnalare per l’imbarazzo che suscita in chiunque lo guardi. È una scena che ricorda quei video in cui si vede Kim Jong-un accolto da folle festanti e seguaci estasiati ovunque vada, accompagnato sempre da un tappeto sonoro di applausi e incitazioni perfettamente coordinate. Nella versione occidentale e capitalistica di questo contenuto, vediamo i dipendenti dell’Apple Store di New York aspettare all’uscita del negozio la prima persona al mondo ad acquistare l’Apple Vision. Non appena l’uomo mette piede fuori dal negozio, i dipendenti dello stesso lo travolgono di applausi e urla. E lui, l’uomo, tra lo stralunato e l’onorato mostra ai presenti la confezione dell’Apple Vision come fosse la Coppa del Mondo.

Vedremo cosa succederà nelle prossime settimane, vedremo se l’Apple Vision ci regalerà scene esilaranti e deprimenti come quelle alle quali assistemmo all’uscita di Pokémon Go. Le premesse, c’è da dirlo, sono incoraggianti: sui social girano già tante immagini di persone impegnate nelle più quotidiane delle occupazioni – mangiare al ristorante, fare un bagno in piscina, uscire per una passeggiata – e allo stesso tempo intente a osservare la realtà aumentata dai visori. Immagini che confermano una delle ragione per le quali l’ultima stagione di Black Mirror non ci era piaciuta: che senso ha una distopia tecnologica in un mondo che ha superato, in assurdità e pericolosità, la distopia tecnologica?