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Angela Lansbury ha registrato un video col New York Times da pubblicare dopo la sua morte

Nel 2010 il New York Times ha incontrato Angela Lansbury per discutere della sua vita e dei suoi successi sul palco e sullo schermo. «Ha parlato con noi con la consapevolezza che l’intervista sarebbe stata pubblicata solo dopo la sua morte», si legge nella didascalia sotto al video (si può guardare qui) pubblicato sul sito l’11 ottobre dal titolo “The Last Word: Angela Angela Lansbury». L’amatissima attrice è morta a 5 giorni dal suo novantasettesimo compleanno nella sua abitazione di Los Angeles. Conosciuta da tutti per il ruolo di Jessica Fletcher, la signora in giallo, Lansbury era anche una fortissima attrice teatrale: nella sua carriera ha vinto cinque Tony Award per le performance da protagonista sul palcoscenico, da Mame nel 1966 a Blithe Spirit, interpretato quando aveva 83 anni.

Il video dura 13 minuti e comincia con un’elegante Lansbury che parla di sé stessa al passato: «Posso dirlo in tutta onestà, ero un’attrice davvero brava. Ero principalmente un’attrice e non un bel viso». Segue un frammento di una delle sue prime interpretazioni e foto di lei 19 anni. Come spiega la voce narrante del video, la carriera di Angela Lansbury ha attraversato sette decenni e innumerevoli trasformazioni sul palcoscenico, sullo schermo e in televisione. La sua popolarità duratura è stata una testimonianza della determinazione e del talento di una donna che gli studi di Hollywood non vedevano come la loro protagonista, spiega la voce narrante. «Sono prima di tutto un’attrice caratterista, l’unica area in cui non lo sono stata è l’interpretazione di Jessica Fletcher», dice Lansbury, e continua, «Jessica Fletcher era vicina non tanto a me, ma al tipo di donna che avrei potuto essere se non fossi stata un’attrice».

Tredici minuti per ripercorrere tutta la sua storia: la famiglia, la carriera, gli amori, i problemi di droga dei figli, l’Irlanda, i 53 anni di matrimonio con Peter Shaw, il ritorno a Broadway a 83 anni, fino all’ultima domanda. «Quale vorresti che fosse la tua eredità?». E lei: «Che attraverso la mia recitazione abbia permesso alle persone di uscire dalla loro vita ed essere trasportate in altre aree della vita di cui altrimenti non avrebbero mai avuto esperienza. Mi piacerebbe sentire di aver permesso a qualcuno di farlo. La vita è così difficile per così tante persone».