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Cosa c’entrano la pizza e Greta Thunberg nell’arresto di Andrew Tate in Romania

«Ecco cosa succede a chi non ricicla i cartoni della pizza», ha scritto su Twitter Greta Thunberg a commento della notizia dell’arresto di Andrew Tate, ex kickboxer professionista riciclatosi prima profeta degli incel, dei sessisti e dei misogini di tutto il mondo e dopo, stando alle indagini della magistratura rumena, kingpin di una vera e propria organizzazione criminale dedita allo stupro e al traffico di esseri umani. In un comunicato stampa, le forze dell’ordine rumene hanno precisato che Tate – arrestato assieme al fratello Tristan e ad altri due uomini – resterà in custodia cautelare per almeno 24 ore. L’indagine che ha portato all’arresto dei quattro uomini prosegue da aprile, mesi nel corso dei quali gli inquirenti avrebbero raccolto le testimonianze di sei donne che affermano di essere state vittime di questa organizzazione criminale «creata con lo scopo di scovare, trattenere e sfruttare donne, costringendole a partecipare alla realizzazione di contenuti pornografici pensati per essere poi visti, previo pagamento, su siti specializzati». Un portavoce dei fratelli Tate ha dichiarato al Daily Mirror che «Andrew e Tristan nutrono il massimo rispetto per le autorità rumene e offriranno sempre la loro massima collaborazione».

In attesa di scoprire altri dettagli dell’indagine e dell’eventuale processo, su Internet esiste già una ricostruzione piuttosto affascinante dei fatti che hanno portato all’arresto dell’autodefinitosi misogino. Si trova tutto all’hashtag #PizzaTate: l’uomo più bannato dai social – Tate non può più farsi vedere su molte delle maggiori piattaforme, a causa della reiterazioni di opinioni talmente deliranti che alla fine gli sono valse il ban semi-universale – sarebbe stato arrestato (anche) grazie a un video in cui rispondeva a Greta Thunberg, ultimo capitolo di un litigio che proseguiva ormai da un paio di giorni. Nel video in questione Tate invitava Thunberg a «farsi una vita», ed è utile qui ricordare che a iniziare il litigio era stato lui, esprimendo a Thunberg, via Twitter, il desiderio di inviarle una mail riepilogativa della quantità esatta di Co2 emessa dalle sue numerose macchine sportive, desiderio al quale Thunberg aveva risposto «Ti prego, fammelo sapere, scrivi pure [email protected]». Vestaglia rossa, sigaro in bocca, cartone di una pizza appena consumata lasciato sul tavolo davanti a lui, per un minuto e mezzo circa Tate si produce in una delle demenziali tirate che lo hanno reso uno dei personaggi più famigerati dell’Internet. 

Secondo i teorici del #PizzaTate, è stato proprio grazie a quel cartone della pizza che la polizia rumena ha scoperto che Tate in quel momento si trovava in Romania: il logo sul cartone appartiene a una catena di pizzerie rumena. Poco dopo, le forze dell’ordine avrebbero bussato presso il domicilio di Tate, lo avrebbero arrestato e cominciato il sequestro di tutti i suoi beni, comprese le numerose macchine sportive. Circa un’ora fa, Tate ha affidato a Twitter la sua prima dichiarazione dopo l’arresto: «Matrix ha inviato i suoi agenti». Nel frattempo, la sua pagina Wikipedia è stata modificata, qualcuno ha aggiunto un ultimo match alla sua carriera nelle arti marziali: una sconfitta contro la lottatrice svedese Greta Thunberg.