Cose che succedono | Lavoro

In tutta Europa i lavoratori di Amazon stanno scioperando nel giorno del Black Friday

UNI Global Union, federazione internazionale che sotto la sua sigla unisce sindacati dei lavoratori del settore dei servizi di tutto il mondo, ha indetto una protesta internazionale che comincerà il giorno del Black Friday e proseguirà fino al lunedì successivo: “Make Amazon Pay” è lo slogan scelto, sono previsti scioperi in più di trenta Paesi, soprattutto europei. In Italia la Cgil ha confermato che si fermerà lo stabilimento di Castel San Giovanni. In Germania, il secondo mercato europeo per Amazon, i lavoratori dei centri di Bad Hersfeld, Dortmund, Koblenz, Leipzig e Rheinberg non lavoreranno per 24 ore, fino alla mezzanotte del Black Friday: lo sciopero è stato indetto per costringere Amazon a discutere un nuovo contratto e un aumento salariale. In Inghilterra, 200 lavoratori del centro Amazon di Coventry sciopereranno per tutta la giornata di venerdì: anche loro chiedono all’azienda un adeguamento dello stipendio. In Spagna, le Commissioni operaie – confederazioni sindacali simili alle nostre Cigl, Cisl e Uil – hanno invitato i lavoratori a fermarsi per un’ora in ogni turno previsto da venerdì a lunedì, il cosiddetto Cyber Monday con il quale Amazon chiude i suoi dieci giorni di sconti, dal 17 al 27 novembre.

Un rappresentante di Amazon Germania ha respinto le richieste dei lavoratori, spiegando che questi ultimi guadagnano già una cifra adeguata – più di 14 euro all’ora – e nel loro contratto sono previsti numerosi benefit. Secondo questo rappresentante, i tempi di consegna di Amazon non cambieranno a causa degli scioperi. Stessa rassicurazione è arrivata da un addetto stampa di Amazon UK, dove i dipendenti protestano per ottenere un aumento del salario dagli attuali 11.80-13 pound all’ora a 15 pound. Per il momento, Amazon ha fatto una controfferta che prevede un aumento dello stipendio a 13 pound all’ora. In Francia la protesta è già andata oltre i picchetti all’ingresso degli stabilimenti Amazon: Attac, un’organizzazione anti-globalizzazione, ha invitato i suoi attivisti a danneggiare gli Amazon Locker – armadietti in cui i corrieri possono lasciare la merce acquistata dai clienti, che poi passano a ritirarla in un secondo momento – in modo da interrompere questa «celebrazione dell’eccesso di produzione e di consumo». Al momento, in tutta la Francia si registrano già cento Amazon Locker danneggiati.