Ci saranno le elezioni presidenziali negli Stati Uniti (oltre alle primarie repubblicani), le Olimpiadi di Londra, gli Europei di calcio, ma quelli di Mashable, uno dei più noti media dediti a media e tecnologia, dicono di essere «più interessati alle start-ups», e non poteva essere altrimenti, conoscendoli. Hanno già preparato una mini lista di sei compagnie/progetti da non farsi scappare nell’anno nuovo, in nessun ordine particolare.
Si comincia con Skillshare, lanciata ad aprile dello scorso anno, una sorta di mercato virtuale di corsi, dal taglio e cucito a come investire i tuoi primi diecimila euro a come cucinare le migliori ricetti thailandesi. La sua interfaccia permette di coprire più di 70 città, statunitensi o estere.
C’è Zaarly, che ti permette di trovare sull’internet qualsiasi chiunque sia disposta a lavorare per te, ovviamente a pagamento, anche per lavori tra i più apparentemente stupidi e inutili. Un modo furbo per far girare un po’ di economia in questi tempi di crisi.
E parlando di danaro ed economia si arriva fatalmente a Dwolla, un sistema di money transfer che opera tramite Twitter, Facebook, o messaggi. Pensate non sia sicuro? Basti solo dire che nel 2011 da Dwolla passavano un milione di dollari al giorno. I pagamenti fino a 10 dollari non prevedono spese di commissioni, mentre si applica una tassa di 0,25 centesimi su tutto quello che supera la cifra. Che comunque è più economico di una carta di credito.
Per le altre scelte di Mashable, la lista al completo la trovate qui.