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Pitti Immagine Uomo

Anniversari e nomi nuovi: l'equilibrio della prossima PE all'82ma edizione fiorentina

di Manuela Ravasio

Stone Island go 30. Simon Foxton e Nicholas Griffiths sono partiti dal punto di forza che da 30 anni (s)muove Stone Island: per questo i due curatori per la mostra-anniversario hanno ideato un percorso tra i materiali, gli stessi che hanno reso tecnologico il filato dei giacconi del brand di Carlo Rivetti. Un team ex novo ideale per un concetto di sportswear vivo e vegeto: Foxton stylist-icona che dagli anni Ottanta ha creato immagini ora permanenti alla Tate Modern e il videomaker Nicholas Griffiths “di casa” nelle campagne di Stone Island. Una mostra («volevo che non fosse un evento chiuso ma un appuntamento aperto a tutti») dove i capi icona del brand sono “congelati” in capsule: bluse da marinai che hanno subito l’evoluzione grazie al cotone termosaldato, ma siamo solo a metà strada perché «per me la ricerca è un campo infinito…abbiamo meravigliosi conigli da estrarre dal cilindro».  Intanto ripassare lo sportswear:  Stone Island 30, dal 20 giugno al 7 luglio alla Stazione Leopolda.

Ancora uomo. Il guest designer per la moda uomo quest’anno è Carven, maison parigina prettamente femminile che debutta a Firenze portando la collezione uomo. Giovedì 21 gli occhi saranno tutti puntati su lui, Guillaume Henry, enfant prodige alla guida del brand parigino dal 2009. A Firenze porta una collezione uomo che riassume così «Carven al maschile è come un personaggio uscito da una storia di Tati».  Non troppa nostalgia ma raffinatezza, (tanta) con allegate foto di Doisneau. Un riferimento non a caso per Guillaume a cui piacciono gli abiti di cui prendersi cura, «come quando ci si vestiva bene la domenica».

La strana coppia. Neppure per loro ci sarà una sfilata ma una festa, installazione, debutto. Guest designer womenswear di questa edizione è la coppia londinese che ha un solo nome, Peter Pilotto, ma quattro mani creative (con il primo prestanome del brand anche Christopher De Vos). Nel tempio del sartoriale maschile Peter Pilotto arriva mercoledì 20 con la linea donna, iper femmimile e scenica più nelle stampe che nelle intenzioni (anti) couture.

Valentino è (già) di casa. Ancora trasferta Roma-Firenze per Valentino: dopo il debutto lo scorso anno con la prima linea uomo disegnata da Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli al Pitti torna la maison romana per la Primavera Estate 2013. Con la nuova stagione di menswear la coppia di designer è protagonista il mercoledì 20 del Pitti Uomo Special Event, con sfilata e location rinascimentale di rito.

Nigeria minimale. Ci si aspettava un cambio (totale) di immaginario e invece no: perché se la scorsa edizione la Guest Nation è stata la “minimalia” giapponese quest’anno Pitti dedica lo spazio alla Nigeria e il minimalismo ritorna. Tra design e moda infatti spicca il lavoro di Omer Asim, nato architetto (al the Bartlett), “corretto” economista (alla London School of Economics). A Londra non solo scopre il flirt con l’economia ma anche il fervore che sta riportando la moda nella capitale inglese: e Omer rispolvera gli studi di architettura, visto che volumi e contrasti sono l’ingrediente necessario (e ben visibile ora) per lanciare nel 2009 il proprio brand. A suggerire declinazioni più barocche è la collaborazione nell’atelier di Vivienne Westwood e la sartoria cine-teatrale Maurice Sedwell e Savile Row.

Mangiare non indossare. Lo scorso marzo il Taste di Firenze ha lasciato il segno: una versione sartoriale del food, preso d’assalto tra lezioni, degustazioni e chef all’opera. Il segno e il gusto è rimasto perché a tre mesi di distanza nella Firenze del casual debutta Wonderfood Pitti, un’istallazione di 35 spaventapasseri che dominano la fortezza. Per l’occasione sono stati ingaggiati altrettanti designer presenti a Pitti con le collezioni della prossima estate che hanno vestito queste mascotte d’eccezione oltre che ospitato corner di made in Italy declianto in versione cibo. Da Docker’s a Orciani, da Volta a Editor.