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Qual è la differenza tra “brutto sogno” e “incubo”?

Un team di ricercatori dell’Università di Montreal ha deciso di indagare nei recessi più profondi degli incubi, le manifestazioni oniriche che le persone associano a stati di ansia e, nei casi più estremi, paura e terrore. Per farlo, ha chiesto a 572 persone di tenere un resoconto dei loro sogni per un periodo compreso tra le due e le cinque settimane, soffermandosi sulla necessità di registrare con dovizia di particolari le emozioni provate durante il sogno.

Dopo aver analizzato quasi diecimila report, i ricercatori hanno catalogato 253 “incubi” e 431 “brutti sogni” attribuibili a 331 partecipanti all’esperimento, che verrà pubblicato sul magazine scientifico Sleep. La differenza tra “incubo” e “brutto sogno”, secondo i titolari dello studio, sta nell’effetto che l’esperienza ha su chi la vive; ridotto ai minimi termini, il concetto è: l’incubo è un sogno così emotivamente provante da svegliare chi lo fa, il brutto sogno è fatto di sensazioni più attenuate, che non arrivano a destare il sognatore.

La grande maggioranza degli incubi parlava di esperienze di «aggressione fisica», ovvero – spiegano i ricercatori – «la minaccia o l’attacco diretto all’integrità fisica di una persona, comprendente l’aggressione a sfondo sessuale, l’omicidio, essere rapiti o sequestrati». Il tema più diffuso nei report di “brutti sogni” invece riguardava «conflitti interpersonali», cioè «interazioni conflittuali tra due personaggi comprendente ostilità, opposizione, insulti, umiliazione, ripudio, infedeltà, etc.».

Il sentimento più diffuso in entrambi i sogni, poco sorprendentemente, è la paura, ma i temi variavano consistentemente tra i due sessi: gli uomini erano molto più inclini a sognare calamità, disastri e invasioni di insetti rispetto alle donne, più tendenti ai già citati «conflitti interpersonali».

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