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Che mondo sarebbe senza zanzare?

A pensarci sembra un sogno, ma, se si uccidessero tutte le zanzare, quali sarebbero le conseguenze? È la domanda che si sono posti i ricercatori di Target Malaria, l’associazione no-profit di Bill Gates che cerca di fermare la diffusione del morbo. Quello a cui il pool di scienziati sta lavorando, spiega Delphine Thizy all’Atlantic, è la creazione di una zanzara geneticamente modificata, incapace di trasmettere la malaria all’uomo.

Sebbene la specie creata in laboratorio non sarà pronta prima del 2029, il lavoro di Target Malaria è già fonte di preoccupazione nel mondo accademico, incerto su quali possano essere le conseguenze di un così significativo cambiamento dell’ecosistema. Per questo motivo, a ottobre, un gruppo di scienziati dell’Università del Ghana e di Oxford inizierà uno studio che, per quattro anni, esaminerà l’impatto ambientale dell’Anopheles gambiae, la specie portatrice di malaria.

Una nuova specie di zanzara genetificamente modificata è già stata testata a Piracaba, in Brasile, per combattere il virus Zika (Photos by Victor Moriyama/Getty Images)

Lo studio seguirà l’insetto dallo stato embrionale di larva fino alla morte, analizzando il modo in cui la zanzara coopera con i vegetali e gli animali che la circondano. Si concentrerà sui pipistrelli, che rappresentano i maggiori predatori dell’Anopheles gambiae e sui fiori per cui la zanzara agisce da impollinatore. L’obiettivo è quello di far sì che il mondo della scienza comprenda e, possibilmente, appoggi il lavoro di Target Malaria.

D’altronde, c’è già chi non ha alcun timore riguardo le possibili controindicazioni dell’estinzione di qualche tipo di zanzara. Il ricercatore di zanzara-ecologia Steven Juliano, ad esempio, è convinto che «valga la pena perdere una specie. Ne varrebbe la pena perché il peso della sofferenza umana in gioco è troppo alto».