C’era una volta la trap. Poi è arrivata la pandemia che ha messo in crisi il concetto di musica live, TikTok con le sue hit virali, il sorprendente successo planetario dei Måneskin. I generi si sono mescolati. Quando esplose la febbre della trap, i detrattori si affrettarono a immaginare un futuro molto vicino in cui trapper trentenni, non più freschissimi e con la faccia piena di tatuaggi, si sarebbero aggirati come zombie per le strade senza essere riconosciuti da nessuno. Quel futuro non è ancora arrivato. Due anni fa, durante il lockdown, Luca Antonio Baker, il produttore della Dark Polo Gang, meglio conosciuto come Sick Luke, dev’essersi chiesto cosa fare, se cambiare direzione o continuare a cavalcare l’onda finché durava e deve aver deciso di fare entrambi. Perché l’onda c’è ancora, solo che si è mescolata, e diventata qualcos’altro. Per sfruttarla ha deciso di puntare sull’artista più potente di tutti: se stesso. Alla veneranda età di 27 anni, Sick Luke ha pubblicato il suo primo album “solista”, X2 (uscito il 7 gennaio, è già disco d’oro) che però di solitario ha ben poco, visto che riunisce 34 artisti mescolando pop, rap, indie e trap. Un progetto ambizioso, e infatti in quello che scriveva sui social prima che uscisse non c’era alcuna traccia di modestia: «È da una vita che aspettavo di fare un disco alla Dr. Dre dove chiamare tanti artisti e sperimentare suoni diversi da quelli che tutti conoscono. Nel 2016 ho cambiato la wave musicale e con questo progetto voglio rifare lo stesso».
Per capire quanto la nuova musica creata da Sick Luke sia diversa dalla trap a cui eravamo abituati, basta ascoltare la canzone più strana e bella dell’album, “La strega del frutteto” con Madame e Chiello, ex membro della Fsk. Se con Taxi B e Sapobully, Chiello (che già era considerato quello “emo”) cantava di snitch, coca e pistole, adesso fa il romanticone, tutto magico, poetico e innamorato. Un’altra trasformazione perfettamente riuscita, come dimostra il suo album Oceano Paradiso, che oltre alla canzone con Sick Luke contiene “Quanto ti vorrei“, un pezzo sorprendente, quasi ska, con sassofono finale. A 22 anni Chiello ha già abbandonato la trap per un nuovo tipo di pop, a tratti malinconico, ma anche un po’ elettronico e un po’ post-grunge, un mix ben rappresentato dalla bellissima copertina col giovane pensieroso disegnata da Sofia Samara, un’interpretazione in chiave anime/fanfiction dell’opera “Young Gardener”, realizzata da Orest Kiprensky nel 1817.
La copertina dell’album di Sick Luke invece è semplicissima, lontana dal suo solito immaginario stregonesco, oscuro e magico (rappresentato dal suo simbolo, il farfastrello, un mostrino che è un mix tra farfalla e pipistrello, e anche nel video teaser dell’album, dark e misterioso, così come le foto di Nicholas Fols & Siermond pubblicate sui suoi social), come se questa volta volesse puntare tutto sulla musica e sulle voci degli artisti, mescolati creando combinazioni inaspettate che uniscono indie e trap (Gazelle e Tedua nella carinissima “Notte scura” che apre l’album, Madame e Chiello, Cosmo e Pop X, Gaia e Carl Brave. Nell’ultima canzone, “Libertà”, c’è Duke Montana del Truce Klan, che tra parentesi è suo papà. Non manca niente nella storia di Sick Luke: un padre rapper e giovanissimo (diciottenne quando lui è nato), l’infanzia in America (sono tornati in italia quando Luca aveva 9 anni), l’aneddoto struggente (quando non c’erano soldi dormivano insieme in un monolocale). E poi il successo: nelle interviste dice che ha comprato casa, ora sta comprando uno studio, e ha tutta l’aria di voler continuare a fare musica per un bel po’.