Nata a Mestia, al confine con la Russia, trasferitasi a Palermo, Jorjoliani scrive in italiano per raccontare il suo Paese, la Georgia. L'abbiamo incontrata e con lei abbiamo parlato di radici, folklore, traduzioni, Stalin e turistificazione.
Riguardare i suoi film, rileggere i suoi romanzi e le poesie, recuperare le sue interviste, ma non solo. Tra i tanti modi per ricordare e celebrare in questi giorni Pier Paolo Pasolini, morto 50 anni fa il 2 novembre, c’è anche riascoltare le colonne sonore dei suoi film. In occasione del cinquantesimo anniversario della sua scomparsa, Cam Sugar, l’etichetta che restaura e gestisce il più grande catalogo al mondo di colonne sonore del cinema italiano, ha pubblicato la colonna sonora restaurata di Porcile, 1969, forse il suo film più duro e politico, e insieme uno dei più onirici e stranianti, in cui la storia del giovane figlio di un imprenditore nazista attratto dai maiali (Jean-Pierre Léaud) e quella di un cannibale medievale in una landa desolata (Pierre Clémenti) vengono accostate per dare forma alla rappresentazione di un’Occidente in putrefazione morale. Creata dal compositore, direttore d’orchestra e pianista italiano Benedetto Ghiglia, Porcile è composta dai dodici brani che amplificano la violenza allegorica del film: il contrasto tra le sonorità all’apparenza energiche e grintose (ad esempio “Marcia Scellerata”) o placide e serene (“L’antropofago”) con il girato cruento eleva e intensifica il messaggio politico di PPP.
Mescolando l’introspezione del jazz e la musica di estrazione classica e folkloristica, Ghiglia guida lo spettatore all’interno delle due parabole del film: la degenerazione borghese e la fame bestiale con cui Pasolini mette a fuoco temi estremi di miseria e violenza sociale. L’album si apre con Marcia scellerata per poi proseguire con L’antropofago, Julian e Ida, Le “esche” dormono (versione lenta), Ragazzo che suona ballando, Buon giorno Sig. Klotz, Scena del mulo (versione allegra), Porcile, Marcia scellerata (con coro), Lacerazione, La metropoli inquieta, e infine il brano Percorso malinconico. La pubblicazione di questa colonna sonora a cinquant’anni dalla morte del regista dà nuova luce al ruolo decisivo che la musica ebbe nei film di Pasolini e rappresenta l’ultima dei suoi film presente nell’archivio, inserendosi nel percorso di riscoperta e valorizzazione che Cam Sugar dedica da tempo alle musiche dei film di Pier Paolo Pasolini, un lavoro di restauro e diffusione nel digitale. Nel catalogo sono presenti, infatti, anche le musiche di Mamma Roma e di Ro.Go.Pa.G. (episodio La Ricotta), film che fanno parte di un dialogo continuo tra la produzione musicale d’epoca e il presente digitale. La soundtrack originale di Porcile è ora disponibile sulle principali piattaforme digitali.
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Nata a Mestia, al confine con la Russia, trasferitasi a Palermo, Jorjoliani scrive in italiano per raccontare il suo Paese, la Georgia. L'abbiamo incontrata e con lei abbiamo parlato di radici, folklore, traduzioni, Stalin e turistificazione.
C'è la sua firma su 1992, Gomorra, The Bad Guy, Esterno notte, Il traditore e Il maestro. E adesso anche su una delle sorprese di questo anno cinematografico: Breve storia d'amore, la sua opera prima da regista.
