Un anno dopo l’attacco terroristico che colpì Parigi nel novembre del 2015, Jeff Koon annunciò che avrebbe donato alla città una scultura monumentale per commemorare le vittime. “Bouquet of Tulips” è alta 12 metri e pesa tre tonnellate: la scultura di metallo rappresenta un mazzo di palloncini a forma di fiore tenuti da una mano gigante, un riferimento, ha detto l’artista, alla Statua della Libertà, realizzata dai francesi Frédéric Auguste Bartholdi e Gustave Eiffel e inaugurata nel 1886. I tulipani avrebbero dovuto essere posizionati vicino alla piccola statua della libertà che ispirò quella di New York, accanto al Palais de Tokyo e al Museo di Arte Moderna, due delle istituzioni artistiche più importanti della città.
Da quando è stato annunciato ormai due anni fa, il progetto ha subito numerosi ritardi, prima di tutto per via del finanziamento (l’artista ha proposto il progetto, ma non si è certo offerto di pagare per la sua costruzione e installazione). Nel frattempo, l’opera è stata aspramente criticata: 25 artisti, galleristi e funzionari hanno scritto una lettera aperta per fermare i lavori in corso, pubblicata lo scorso lunedì da Libération. Secondo i firmatari – tra cui il regista Olivier Assayas e l’ex ministro della cultura Frédéric Mitterrand – il Boquet di Koons è uno schifo secondo tutti i punti di vista: simbolicamente, democraticamente, architettonicamente, artisticamente, finanziariamente, tecnicamente. Un atto più vicino all’autopromozione che alla commemorazione, un “product placement” cinico e opportunista. Tra l’altro, scrivono, il luogo dove verrà installata l’opera non è affatto vicino all’area dello stadio e del Bataclan, dove il 13 novembre del 2015 i terroristi uccisero 130 persone e ne ferirono centinaia.