Cose che succedono | Esteri

La Cina è preoccupata per i rapporti di Giorgia Meloni con Taiwan

Durante la campagna elettorale, uno degli argomenti che venivano spesso usati contro Giorgia Meloni erano le sue posizioni su certe questioni riguardanti la politica estera del Paese: le affinità elettive più volte rivendicate con i neo-franchisti spagnoli di Vox, i voti espressi nel Parlamento europeo in difesa della supposta democrazia ungherese e delle politiche reazionarie di Viktor Orbán, le passate – e ora ritrattate – simpatie per Vladimir Putin. Come se questo elenco di preoccupazioni non fosse già lungo abbastanza, adesso, a nemmeno ventiquattro ore dalla vittoria elettorale, ai crucci internazionali del prossimo governo a guida Fratelli d’Italia si aggiunge quello dei rapporti con la Cina e della questione taiwanese.

Come riporta il Global Times – tabloid cinese specializzato in politica internazionale, prodotto dal Quotidiano del Popolo, giornale di riferimento del Partito comunista della Repubblica Popolare – il ministro degli esteri cinese Wang Yi avrebbe già espresso la sua preoccupazione all’idea di un governo guidato da Meloni, anche e soprattutto per via della sua vicinanza agli indipendentisti taiwanesi. Ovviamente, il ministro si è detto preoccupato non tanto per la Cina o per l’Italia ma ha espresso la sua inquietudine di fronte alla situazione europea tutta: secondo Wang Yi la vittoria elettorale di Fratelli d’Italia aggiungerebbe un altro tassello al già ricchissimo mosaico delle crisi europee e occidentali, e andrebbe a rafforzare un fronte di partiti di estrema destra che negli ultimi mesi avanza inarrestabile nel Vecchio continente.

«La classe dirigente italiana dovrebbe riconoscere la delicatezza della questione taiwanese, aderire convintamente al “principio di una sola Cina” ed evitare di mandare messaggi contraddittori alle forze secessioniste di Taiwan», queste le parole del ministro degli Esteri cinese, riportate dal Global Times. Le parole di Wang Yi sono di fatto una risposta all’intervista concessa da Meloni a Cna, l’agenzia di stampa di Taiwan, nello scorso venerdì. Nell’intervista Meloni diceva che «senza alcun dubbio, se il centro destra arriverà al governo in Italia, tra le preoccupazioni principali di questo governo ci sarà la questione di Taiwan». La leader di Fratelli d’Italia non si è limitata a esprimere la sua preoccupazione per le tensioni delle ultime settimane tra la Cina e l’isola – la marina della Repubblica popolare ha condotto diverse esercitazioni ai confini, talvolta anche oltre, le acque territoriali taiwanesi – ma ha anche ribadito la sua condanna alla politica di Beijing, definita «inaccettabile». «L’Unione europea – concludeva Meloni nell’intervista – deve impiegare tutti gli strumenti politici e diplomatici a sua disposizione per mettere pressione alla Cina, al fine di evitare un conflitto nello Stretto di Taiwan». Parole che, prima ancora che dal ministro degli Esteri cinese, erano già state condannate dall’ambasciatore cinese in Italia come «osservazioni che approfittano della questione Taiwan per promuovere un approccio ostile nei confronti della Cina».