Attualità | Rassegna

Di cosa si è parlato questa settimana

La voce di Silvio Berlusconi, le foto di Benito Mussolini e la lattuga di Liz Truss.

di Studio

Politica – La voce del padrone
È stata la settimana degli audio di Berlusconi, quelli diffusi tipo puntate di una serie dall’agenzia La Presse, in cui il Cav ha messo in imbarazzo la premier in pectore, minando tutto il suo recente lavoro di accreditamento nei rapporti euro-atlantici. Gli audio non si sa registrati da chi, in cui il capo di Forza Italia diffondeva le sue tesi che definire filo-putiniane è un eufemismo, con tanto di applausi del seguito forzitaliota che lo ascoltava, hanno soprattutto rafforzato il dubbio che accompagna ormai qualunque sua uscita pubblica e ancora una volta su Twitter ci si è divisi tra chi pensa che si sia completamente rincoglionito e chi gli attribuisce ancora una certa capacità mefistofelica. Come se le due cose poi non potessero stare insieme.

Polemiche – Mussolenin
Questa settimana abbiamo scoperto che fino a pochi giorni fa al ministero dello Sviluppo Economico era esposta una foto di Mussolini, parte di una galleria che comprende anche l’ex ministro Pierluigi Bersani. Indignato, Bersani ha posto l’aut aut: o me o lui e alla fine il ministero ha scelto lui, cioè Bersani, e non LVI. Si è alzato forte il grido “cancel culture!” e Bersani è stato pure accusato di ipocrisia da giornali e opinionisti di destra, per una foto in cui lo si vede in posa accanto a un ritratto di Lenin. Resta da capire il legame tra la foto di un privato cittadino accanto a un ritratto di Lenin e l’esposizione della foto di un dittatore nei corridoi di un ministero della Repubblica. Nel frattempo, si è scoperto che anche a Palazzo Chigi era esposta una foto di Mussolini. Anche questa è stata rimossa. Urge inventario di tutte le foto del Duce ancora appese nei corridoi della pubblica amministrazione.

Esteri – Insalata Truss
Alla fine di questi quarantacinque giorni, Liz Truss ha battuto diversi record. Primo: il suo governo è stato il più breve – e probabilmente anche il più incasinato, tanto che l’Economist per rendere l’idea ha pensato di ricorrere a un contestatissimo paragone con l’Italia, gold standard europeo delle incomprensibili crisi istituzionali – della storia del Regno Unito. Secondo: la sua vita politica è durata meno della vita di un cespo di lattuga (come aveva scommesso il Daily Star, avviando uno streaming in diretta che seguiva lo stato di salute dell’insalata). In questo momento, su YouTube, c’è una lattuga, completamente ubriaca che festeggia in diretta la sua vittoria.

Cronaca – La shitstorm di Gubbio
Ai grandi misteri della storia d’Italia si è aggiunto quello del pranzo a base di crudités di pesce nel ristorante di Gubbio. È vero quello che si racconta nei vocali diventati virali sui social, quest’apocalisse dissenterica con ambulanze, incidenti stradali, svenimenti e panico? O, come dicono i proprietari del ristorante e l’associazione che ha organizzato il pranzo, in realtà non è successo niente, è una storia inventata e ingigantita dal passaparola? Probabilmente hanno ragione questi ultimi, ma è comunque bello immaginare che in questo momento a Gubbio un uomo detto Biscotto è in tintoria a ritirare i suoi pantaloni bianchi, gli stessi il cui insudiciamento veniva mirabilmente raccontato negli ormai leggendari vocali.

Social – Mary Posting
I detrattori di Chiara Ferragni e Fedez, in particolare quelli che li accusano di approfittare della presenza di Leone e Vittoria sui social per arrotondare, hanno atteso questo momento per anni: finalmente una prova inconfutabile del calcolatissimo piano di sfruttamento dei genitori. A smascherarli definitivamente, il video in cui si sente la tata dire «Leo fai un sorriso, poi hai finito e puoi continuare a disegnare». A poco è servito che Fedez abbia cercato di ricordare come, per un genitore, sia abbastanza normale pregare i bambini piccoli di sorridere per una foto. E a poco serve chiedersi se non fosse ovvio, anche prima del video incriminato, che almeno qualcuna tra le miriadi di Stories con protagonisti Leo e la Vitto non fosse stata imposta dai genitori.