Da sabato 24 maggio le foto di Davide Monteleone dalla Cecenia arrivano in Italia (la prima tappa era stata Parigi, ne parlava il New Yorker qui). La mostra Spasibo infatti, dedicata agli scatti nel Caucaso dell’ultimo vincitore del Carmignac Gestion Photojournalism Award, dopo la tappa parigina approda a Milano: al museo Francesco Messina le immagini saranno esposte fino al 21 giugno.
Nel 2009 la Fondation Carmignac organizzò per la prima volta un concorso rivolto ai fotoreporter: il vincitore ogni anno ottiene non solo la possibilità di realizzare una mostra e una monografia, ma riceve anche una borsa da 50 mila euro. Il tema scelto e proposto ai fotografi per quest’ultima edizione è stato la Cecenia.
Il reportage di Monteleone non si è però concentrato solo sulla questione islamica all’interno della Repubblica autonoma. Ha cercato piuttosto di comprendere la Cecenia come terreno di scontri e frutto di un compromesso storico. «I Ceceni sono un popolo combattivo, difficile da sconfiggere, più facile da comprare. […] I Russi devono aver ricordato la lezione, e devono averla insegnata anche ai nostri concittadini che ci comandano», scrisse il generale dell’esercito russo Ermolov in una lettera rivolta allo zar Nicola I durante la campagna nel Caucaso. Questa è una citazione che un amico ha ricordato al fotografo mentre si trovavano sulle montagne attorno a Itumkali, e che ancora oggi offre un’importante chiave di lettura.