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Cosa pensa la critica del nuovo film di Chazelle?

Il film che ha aperto la 75° edizione della Mostra del Cinema di Venezia è stato First Man di Damien Chazelle. Non è la prima volta che un film del regista trentatreene viene utilizzato per inaugurare il festival: anche La La Land, che nel 2016 ha riportato il musical al cinema con risultati che hanno conquistato pubblico e critica, venne proiettato per aprire l’evento. Quest’anno Chazelle ha presentato un dramma storico: l’attore protagonista è rimasto Ryan Gosling.

Prodotto dalla Universal Pictures, con sceneggiatura di Oscar Josh Singer, First Man racconta la missione Apollo 11 dello sbarco sulla luna, il 20 luglio del 1969. Basato sull’omonimo libro di James R. Hansen, l’unica biografia autorizzata di Neil Armstrong, il film arriverà nei cinema americani il 12 ottobre e in quelli italiani il 31 dello stesso mese.

L’attore Ryan Gosling durante la cerimonia di apertura e la prima di “First Man”, presentato in concorso alla 75° Mostra del Cinema di Venezia il 29 agosto 2018 (Vincenzo Pinto/Afp/Getty Images)

Quali sono state le reazioni della critica alla proiezione in anteprima? Mashable ne ha raccolte alcune. Su IndieWire, Michael Nordin ha elogiato la capacità del regista di trasportare lo spettatore al fianco di Armstrong, nell’astronave fredda e claustrofobica in cui ha viaggiato. David Rooney di The Hollywood Reporter, ha sottolineato il modo in cui il silenzio viene utilizzato per creare momenti molto potenti. Una particolare attenzione è dedicata alla descrizione della fragilità: da quella delle apparecchiature per la missione a quella degli esseri umani che si preparano a compierla.

Peter Bradshaw del Guardian e Jessica Kiang di The Playlist hanno sottolineato il modo in cui lo sbarco è stato rappresentato senza particolari fervori patriottici, addirittura omettendo la scena in cui l’astronauta pianta la bandiera a stelle e a strisce sul terreno lunare. Owen Gleiberman di Variety e Leonardo Goi di The Film Stage hanno invece lodato la performance di Gosling, forse nel ruolo più intricato e difficile della sua carriera.