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L’assurda gara dei primi nati dell’anno

Gli articoli dei giornali sui primi bambini nati nel nuovo anno sono diventati più di un genere giornalistico: sono una sfida tra reparti maternità che si rinnova ogni anno, come una vera e propria tradizione delle feste.

di Arnaldo Greco

Tradizionali come le lenticchie, irrinunciabili come lo zampone, misteriosi come anguilla e capitone, ci sono i pezzi sul “primo nato” dell’anno. Appena svanisce l’interesse verso i Paesi che per via del fuso sono già entrati nel nuovo anno e il bollettino con i feriti dei botti smette di indignare, cominciano a fioccare i reportage dai vari reparti maternità d’Italia dove accorrono giornalisti sperando di vincere questa piccola lotteria di Capodanno e beccare il vero “primo nato dell’anno”. Perciò molti già sapranno che la prima nata del 2024, alla casa di cura Villa Fiorita di Capua – come riportano festanti i giornali – è Nicole Cappelli. Ma siccome siamo in Italia sorge subito il sospetto che non sia proprio la prima nata, bensì giusto il nome più ghiotto o il comunicato più rapido e, infatti, cercando in Google News, le cose «si tingono subito di giallo».

Riporta, infatti, il Quotidiano nazionale: «È una sfida a distanza che si gioca sul filo dei secondi quella tra Nicole e Daniele, i due bebè che si contendono lo scettro del primo nato nel 2024. Entrambi sono venuti alla luce negli istanti subito successivi alla mezzanotte, dopo 40 secondi viene riportato dal policlinico Gemelli di Roma per Daniele mentre per la piccola Nicole viene riferito di un parto avvenuto dopo pochi secondi dall’inizio dell’anno nuovo». Ma, come non bastasse, l’Ansa ha addirittura una terza versione secondo la quale Daniele sarebbe addirittura il quarto nato mentre il titolo di primo spetterebbe al «piccolo Valerio, venuto al mondo con parto naturale al Cristo Re di Roma. Il suo vagito è arrivato con lo scoccare della mezzanotte: 00.00 e 0 secondi, segnava l’orologio». E, in effetti, c’è anche da capire quale sia realmente il momento della nascita: il vagito? Il taglio del cordone? La semplice espulsione dalla pancia?

Ovviamente in tutti i casi non possono mancare le trionfanti dichiarazioni del ginecologo che si è giocato il veglione perché costretto dalla reperibilità, ma che almeno così ottiene un piccolo risarcimento di gloria effimera. Solo così si spiegano certi comunicati ufficiali in stile notizie di calciomercato tipo: «A dare l’annuncio il vice direttore sanitario e primario del reparto di Ginecologia e Ostetricia della Casa di Cura Villa Fiorita di Capua, Pierluigi XXX, che ha seguito minuto dopo minuto tutte le procedure e i protocolli sanitari che hanno visto la neonata Nicole emettere il primo vagito ed affacciarsi al mondo qualche secondo dopo lo scoccare della mezzanotte, praticamente insieme all’arrivo del nuovo anno 2024». Si inizia addirittura a sospettare che, oltre a tutti gli altri sforzi, si richieda alle madri perfino di sincronizzare la nascita col conto alla rovescia. Un’operazione di certo non facile se perfino Annalisa e Amadeus sono stati colti leggermente di sorpresa.

Ma, esaurita la sfida per il primato nazionale, ogni quotidiano locale ha, nel suo piccolo, uno spazio dedicato ai primi nati dell’anno, reclamando e celebrando primati provinciali. Così possiamo sapere che Francesco è il primo nato della provincia di Lucca, Troi a Trieste, Niko in Trentino, Pietro ad Alessandria, Elvis a Milano (il Corsera riporta anche questo racconto della madre: «Avevamo optato per un Capodanno tranquillo a casa. Stavamo guardando un film storico, ambientato a Stalingrado, passione di mio marito, quando ho sentito una contrazione molto forte, seguita da altre, dolorose e ravvicinate»). La Nuova Sardegna aggiunge alle news che oltre a Edoardo – il primo nato in Gallura – non dobbiamo dimenticarci di Andrea che è l’ultimo del 2023 (dopotutto perché solo i nati il primo gennaio hanno il comunicato in pompa magna del primario?). Mentre Il Gazzettino avvisa dolente che a Venezia, fino alle 20, non è ancora nato nessuno.

Per tutti i nati nel primo gennaio 2023 c’era stata una lettera del ministro Roccella, ma i primi nati del 2024 non hanno (ancora?) ottenuto lo stesso trattamento. (Forse un social media manager che non vuole più lavorare nei festivi). L’articolo sul “nuovo nato” è una tradizione proprio come Una poltrona per due in tv, i servizi del tg col Babbo Natale in spiaggia da quei Paesi che festeggiano il Natale col caldo (forse presto anche qui per via del cambiamento climatico) e il panettone. In fondo i piatti della tradizione, quelli che si ripetono uguali a ogni Natale e Capodanno, intendono riprodurre artificialmente la stagionalità della natura. Così come il capitone fa capolino solo in una giornata e poi può tornare a nascondersi tranquillo, del primo nato fingiamo di interessarci solo in questa occasione e in ogni articolo, dal minuscolo giornale locale al quotidiano nazionale o all’agenzia di stampa non mancano il peso del bambino, il nome dell’ospedale – spesso vantandone i meriti, chissà se reali o perché non si sa mai – e i nomi dei genitori che si dichiarano sempre “molto felici”. Nei restanti 364 giorni, le donne possono tenere le foto del neonato solo per parenti e amici e non essere costrette a fare la foto con tutta l’equipe – mai un uomo o una donna che dichiari: “Perché prima mentre urlavo c’era solo un’ostetrica e adesso sono in mille a fare la foto per i giornali?”.