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Adorno, il sito del design da collezione

Nata per celebrare la creatività dei giovani talenti sparsi per il mondo, la piattaforma è diventata in breve tempo una meta di culto per tutti gli appassionati di design.

È il febbraio 2017 quando i danesi Kristian Snorre Andersen e Martin Clausen fondano Adorno, piattaforma digitale per gli amanti del design che permette di scoprire e acquistare direttamente dai progettisti pezzi unici e in edizione limitata. Oggi, a distanza di quasi cinque anni, il sito è diventato una destinazione imprescindibile per curatori, collezionisti e semplici appassionati (oltre che per gli stessi creativi). In parte marketplace, in parte galleria online, il suo successo si fonda sulla convinzione che il mercato del design collezionabile possa giocare un ruolo attivo nell’odierna economia della produzione in serie. In più, raccontano i due, «eravamo stanchi della monotonia e standardizzazione che vedevamo nei negozi di arredamento. Era lo stesso nelle case danesi: stesse lampade, stesse sedie e così via. Volevamo avere più varietà e al tempo stesso celebrare le cose rare e belle che avevamo visto durante i nostri viaggi e le nostre ricerche».

L’incontro tra Snorre Andersen e Clausen avviene per caso: il primo si era laureato all’Aarhus University, il secondo alla Royal Danish Academy di Copenaghen, dove all’epoca lavorava. «Vedevo spesso designer di talento uscire dalla scuola con grandi sogni di avviare degli studi propri, ma nella maggior parte dei casi finivano a lavorare per una delle principali aziende della città», ricorda Clausen. La sua ambizione in quel momento è sostenere i giovani progettisti, sfruttando le proprie competenze in fatto di branding e web design. Snorre Andersen d’altro canto ha avuto modo di frequentare la scena del design contemporaneo di Brasile, Venezuela, Mali, Sud Africa e Kenya. Vuole creare una piattaforma digitale dove questi talenti possano vendere i propri lavori a una rete di clienti sparsa in tutto il mondo. È così che nasce Adorno: «Ci siamo ispirati alle cooperative danesi per l’agricoltura e la pesca, che riteniamo abbiano molto in comune con le pratiche del lavoro del XXI secolo», spiegano. «L’aspetto collaborativo del nostro business è ora sempre più comune nelle aziende tecnologiche e peer to peer». Grazie a un network di curatori che operano nelle principali città del design, il sito offre uno sguardo sulle diverse comunità creative internazionali, permettendo di avvicinarne i protagonisti. «Il concetto di comunità è molto importante per noi, perché è radicato in storie e tradizioni locali, quali l’uso di certi materiali o l’applicazione di tecniche e nozioni specifiche. Sono questi gli aspetti che influenzano il lavoro del singolo. Ed è il motivo per cui ci piace dare visibilità alle comunità». Per farlo, Adorno organizza mostre sia digitali che fisiche, produce contenuti editoriali ad hoc e partecipa a fiere ed eventi di design (tra i più recenti, il London Design Festival, tenutosi lo scorso settembre). Nel corso del 2022 Snorre Andersen e Clausen presenteranno ad esempio Gran Turismo, una collezione di oggetti che, dopo aver fatto tappa sulla piattaforma (lo sfondo è quello dell’aeroporto abbandonato di Atene-Ellinikon), si tradurrà in un’esposizione concreta ospitata ad Atene. Realizzata con la curatela di Thanos Karampatsos e Christina Kotsilelou dello studio Greece is for Lovers, la mostra indaga l’identità greca contemporanea attraverso le creazioni di 11 designer – Apostolou Colakis Architects (AKA), Hoi Kaloi, On Entropy, Studio Aristotelis Barakos, The New Raw e Yiannis Ghikas tra gli altri – che abbracciano una vasta gamma di supporti (marmo, ceramica, bambù, plastica riciclata) e condividono con l’immaginario greco classico un legame a volte pacifico, a volte in contrasto.

«Crescendo in Danimarca siamo sempre stati consapevoli delle forti tradizioni storiche all’interno del design e dell’artigianato nordici, cosa che ha suscitato il nostro interesse iniziale per altre culture di design e artigianato nel mondo. Adorno è stata creata per consentire a queste culture di essere esplorate e apprezzate da collezionisti e appassionati». Tra i pezzi cult del 2021, lo specchio TRN della polacca Pani Jurek realizzato in legno dipinto e ispirato alla pittura di Jan Tarasin (costo 1.520 euro, edizione aperta), un tappeto/scultura a forma di uovo al tegamino dell’artista svedese Maja Michaelsdotter Eriksson (costo 1.520 euro, edizione limitata), una tenda in PVC effetto cangiante dei parigini Bigtime Studio (costo 1.400 euro, pezzo unico), i vasi “pressati” in acciaio di Tim Teven e quelli “in 55 minuti” in argilla colorata di Diego Faivre (rispettivamente 157 e 95,20 euro, edizioni aperte), entrambi con base a Eindhoven. «Ogni oggetto presentato sulla piattaforma è contemporaneo nello stile, sperimentale nell’approccio ed eccezionale nella qualità dei materiali», assicurano i fondatori, la cui selezione di designer include sia nomi affermati che talenti emergenti. «Il nostro obiettivo è fornire un quadro dell’odierna cultura del fare e, perché no, aggiungere un nuovo capitolo alla storia del design globale».