«Venezia è in ginocchio». Ha esordito così il sindaco della città Luigi Brugnaro, dopo che il record di ieri sera che alle 22:50 ha portato l’acqua a un metro e 87 (il secondo livello più alto nella storia della Serenissima, preceduto solo dai 194 centimetri dell’alluvione del 1966), è stato seguito da una seconda marea che questa mattina si è attestata sui 150 centimetri. Il mare è entrato nella Laguna, inondandone le calli, i campielli e le piazze a un ritmo costante, centimetro dopo centimetro ogni minuto. «La Basilica di San Marco ha subito gravi danni come l’intera città e le isole», ha continuato il primo cittadino in riferimento a Pellestrina, completamente allagata (sono state registrate due morti). All’interno della Basilica intanto, l’intera cripta è stata sommersa, tanto che al momento di picco della marea si misurava quasi un metro e 10 di acqua dalla pavimentazione. L’acqua è entrata inoltre fin dentro il Nartece, l’atrio che si trova tra la facciata esterna e le navate. Mentre Brugnaro e la Polizia Locale consigliano di rimanere in casa, continuano gli sforzi congiunti per asciugare l’interno di San Marco, cercando di limitare i danni negli spazi raggiunti dal mare.