Attualità

Conviene sfasciare tutto?

Al netto di Marina e delle parole di Napolitano, a Berlusconi e soci tutto fa gioco tranne una cosa: rottamare il governo Letta.

di Claudio Cerasa

Roma – Al netto della nota attraverso la quale il presidente della Repubblica ha risposto alla ormai celebre richiesta formulata dal Pdl di garantire a Silvio Berlusconi una certa agibilità politica (qualsiasi cosa significhi questa espressione), c’è una domanda precisa che riguarda il futuro del centrodestra e che costituisce uno dei fili conduttori di tutti i ragionamenti legato al destino del Pdl: ma al partito di Berlusconi conviene far saltare il governo, togliere la fiducia a Letta, puntare dritto alle elezioni e, per dirla come va di moda oggi, rottamare la grande coalizione?

In fondo è questo uno dei temi attorno a cui ruota la vita del governo. Il Pd, a meno che la vocazione al suicidio non prenda il posto della vocazione maggioritaria, difficilmente toglierà la fiducia al governo Letta, e anche se un giorno deciderà che è arrivato il momento di staccare la spina al compagno Enrico lo farà non in modo diretto ma provando a far esplodere le contraddizioni del Pdl, e costringendo così il Popolo della libertà, per reazione, a staccare la spina. Il punto vero dunque è un altro, e in fondo non ci vuole molto a capire che il destino del governo è nelle mani di Berlusconi. Dal punto di vista strettamente elettorale, a pensarci bene, il Pdl potrebbe avere un vantaggio diretto ad andare verso le elezioni, cavalcando il tema della sentenza politica contro Berlusconi (gli argomenti ci sarebbero, eccome) e trasformando ancora una volta la campagna elettorale in una battaglia contro la giustizia malata (e considerati i milioni di voti che da vent’anni prende il centrodestra anche cavalcando questo tema c’è da scommettere che prenderebbe palate e palate di voti anche in quest’occasione).
La prospettiva, poi, di un ingresso in campo di Marina Berlusconi (che tutto è tranne che fantapolitica) potrebbe ingolosire il Cavaliere dal rompere le righe e dal rivolgersi al suo popolo per ricevere una nuova e forse ultima legittimazione popolare.

Tutto questo è chiaro ma torniamo al punto di partenza: a Berlusconi, al centrodestra, al Pdl, a Forza Italia, conviene sfasciare tutto? La risposta è semplice: no, no, no e no. Qui non si tratta di essere dei politologi raffinati o dei simpatizzanti del centrodestra o del centrosinistra; la questione è molto più lineare, e la convenienza che il Pdl può trarre dal rimanere aggrappato con gli artigli a questo governo è sotto gli occhi di tutti. Perché? Facile. Innanzitutto, cosa da non sottovalutare, qualora il Pdl dovesse togliere la fiducia al governo, Napolitano (a meno che il Pd non volesse assecondare la volontà di andare alle elezioni) non scioglierebbe le camere, troverebbe nuovi numeri per fare andare avanti questo governo (oppure un altro) e il Pdl si ritroverebbe così all’opposizione, senza possibilità di poter mettere bocca alle riforme del governo e a una in particolare: la legge elettorale. Dal punto di vista poi strettamente legato agli interessi del centrodestra (e del Cav) è del tutto evidente che se Napolitano dovesse trovare poi i numeri per un governo di scopo, quel governo di scopo nascerebbe con l’unico scopo di far fuori definitivamente politicamente il Pdl (e anche gli interessi economici del Cav. potrebbero subire contraccolpi mica male). Infine, cosa più importante, il centrodestra, che ha sempre mostrato grande attenzione alle firme messe in calce ai contratti con gli italiani, ha siglato lo scorso aprile un impegno con gli italiani a supportare un governo con il Pd (ricordate gli applausi al discorso alle Camere di Napolitano?) e se deciderà di togliere la fiducia a questo governo solo per rendere onere al Cavaliere dal punto di vista elettorale sarà molto facile accusare il Pdl questa volta di pensare più ai propri interessi che a quelli del paese.

L’occasione invece per Berlusconi e per il Pdl di sfruttare questo governo per riscrivere una volta per tutte le coordinate della cartina politica italiana esiste ancora, e il centrodestra nei prossimi giorni potrà anche ottenere i migliori risultati del mondo sull’Imu ma se poi dovesse vestire i panni dello sfascista, questa volta gli elettori potrebbero regalare al centrodestra una lezione che i dirigenti del Pdl, pardon, Forza Italia potrebbero ricordarsi per tutta la vita.