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Un fotografo italiano è stato accusato di sfruttare la povertà indiana

Le fotografie di bambini poveri e malnutriti dell’India rurale che posano davanti a una tavola imbandita di cibo finto hanno scatenato l’indignazione online. Il 22 luglio Alessio Mamo, un fotografo freelance siciliano, ha pubblicato sul profilo Instagram World Press Photo la sua serie intitolata “Dreaming Food”. Mamo era stato incaricato dall’organizzazione di pubblicare su Instagram il suo lavoro dopo aver ricevuto per la seconda volta il premio grazie a un’immagine scattata in Iraq.

Nella serie, gli abitanti dei villaggi del Madhya Pradesh e dell’Uttar Pradesh sono mostrati con le mani sul volto, in piedi davanti a un tavolo carico di piatti che sembrano spaghetti alla bolognese, frutti dall’aspetto perfetto e un pollo arrosto, tutti finti. Pietanze che, tra l’altro, è poco probabile che abbiano mai visto prima.

«L’idea del progetto è nata dopo aver letto le statistiche riguardo a quanto cibo viene buttato via in Occidente, specialmente nel periodo di Natale. Ho portato con me un tavolo e del cibo falso e ho chiesto alle persone di chiudere gli occhi e provare a immaginare il cibo che avrebbero voluto trovare sul loro tavolo». Le fotografie di Mamo hanno ricevuto un’ondata di commenti negativi e sono state giudicate immorali: «Questo è un giornalismo povero che mostra un’umanità ancora più povera».

Hari Adivarekar, un fotogiornalista indiano, ha scritto in un commento: «Troppe persone sono venute in India a fare operazioni vergognose come questa e il fatto che vengano premiati apre le porte ad altri che credono tutto questo sia ok. È inaccettabile». Mamo ha cercato di difendersi rispondendo che la sua intenzione era proprio quella di rappresentare il paesaggio indiano in maniera stereotipata per rinforzare il concetto. Una persona del World Press Photo ha spiegato a Quartz  che le foto non verranno rimosse.