Siamo particolarmente orgogliosi di portare in edicola questo numero, il 28, di Studio. Siamo sicuri di aver fatto un numero pieno di cose belle, da guardare e da leggere, e siamo ansiosi di condividere tutto questo con voi. A cominciare dalla storia di copertina, che abbiamo realizzato varcando la soglia di quello che è stato premiato quest’estate come “il miglior ristorante del mondo”: Mattia Carzaniga (testi) e Francesco Nazardo (foto) hanno prodotto insieme un ritratto profondo e umano dello chef italiano del momento, Massimo Bottura, che ci ha raccontato la sua filosofia della cucina, di come è iniziata e dei suoi sviluppi futuri. Non è mai facile riuscire ad aggiungere un tassello nella conoscenza di un personaggio di fama mondiale, ma lo sguardo combinato di Mattia e Francesco ci ha svelato un Bottura originale, diverso.
All’avvicinarsi delle elezioni americane, poi, ci è sembrato importante ritornare alle origini della storia politica di Hillary e della sua vita personale: l’approfondita analisi sotto forma di racconto di Paola Peduzzi su cosa ha rappresentato Bill Clinton per la politica americana e mondiale e che tipo di fenomeno culturale è stato il clintonismo, è uno dei migliori pezzi di Esteri che abbiamo avuto sul nostro giornale.
Gli altri due pezzi centrali della rivista sono due reportage di nostra produzione: uno, scritto da Davide Coppo, dal più grande zoo d’Europa, quello di Berlino, dove abbiamo cercato di capire come funziona e che senso conserva oggi, in un’epoca di forte sensibilizzazione animalista, la cosiddetta cattività; l’altro su uno dei quartieri che reputiamo centrali nel discorso europeo, tra globalizzazione, questioni legate all’integrazione e minaccia terrorista: il Marais di Parigi, un modello in cui l’inclusione di minoranze storicamente discriminate (quella ebrea e quella gay) ha convissuto per decenni fino a produrre una forte gentrificazione. Anna Momigliano si è chiesta se questo modello regge ancora, in un momento in cui la Francia sembra in crisi proprio sui temi dell’integrazione.
Ci sono due ritratti bellissimi di donne scritti da donne: Claudia Durastanti, affascinata e dubbiosa al tempo stesso, ha delineato un complesso profilo di Emma Cline, la scrittrice del momento (in uscita a fine settembre con Le ragazze per Stile Libero); Clara Mazzoleni, invece, ha raccontato Eileen Kelly, uno dei fenomeni social del nostro tempo, una teenager che si è costruita una reputazione parlando di sesso ai suoi coetanei.
Per la sezione “Ritratti” abbiamo fotografato 8 gestori di quei bar milanesi, storici o di recente apertura, che guidano il modo in cui si beve in città. Il Classic di questo numero – la sezione su sfondo giallo ormai “classica” del magazine, riservata al personal essay di uno scrittore sui temi più svariati – viene firmato da Letizia Muratori, che ha scritto per noi un saggio divertentissimo e affilato sullo stato delle toilette italiane.
Dentro Studio 28 troverete infine, come in ogni numero, Studiorama, la raccolta di tutte le cose che ci hanno appassionato in questi mesi, ovvero i nostri consigli culturali, di lifestyle e di moda.
Ci vediamo in edicola, con Chef Bottura in copertina.