Cose che succedono | Arte

“La grande onda” di Hokusai è finita dentro “La notte stellata” di Van Gogh

«È sorprendente che nessuno abbia mai fatto questo paragone prima», ha detto Martin Baley al Guardian. Per l’esperto di Vincent Van Gogh, la somiglianza salta all’occhio: è impossibile non notare come “La notte stellata” di Van Gogh sia stata ispirata da “La grande onda di Kanagawa” di Hokusai.

Così come l’onda marina di Hokusai sovrasta la cima del monte Fuji, quella del cielo di Van Gogh svetta sulle Alpille. Entrambe hanno la forma di un vortice e sono frutto di un attento lavoro sul blu e le sue sfumature. È noto che Vincent Van Gogh collezionasse dipinti giapponesi e, in particolar modo, ammirava quelli di Hokusai. In una lettera al fratello, l’artista olandese scrive di essere affascinato da queste «onde che sono artigli, la barca è intrappolata in mezzo a loro, ma la puoi sentire».

Vincent Van Gogh, “La notte Stellata”, 1889
Katsushika Hokusai, “La grande onda di Kanagawa”, 1829-31

“La notte stellata” fu dipinta nel 1889. All’epoca, Van Gogh (già reo del famoso episodio dell’orecchio mozzato) si era volontariamente fatto ricoverare in manicomio. E fu proprio dalla sua cella d’ospedale che diede vita al più famoso tra i suoi lavori, ispirato dai paesaggi notturni della Provenza. «Non aveva con sé il disegno di Hokusai ma è evidente che lo ricordasse dettagliatamente. Aveva una forte memoria visiva», spiega Baley.

“La notte stellata” è per molti il capolavoro di Vincent Van Gogh, sebbene lui non l’abbia mai considerato tale. Dipingerlo è stato «un lavoro di immaginazione in cui Van Gogh mescolò ogni ricordo che cosciamente o incosciamente affiorò nella sua mente in quel periodo». Tra questi, anche “La grande onda”. Un riferimento che non sminuisce affatto l’originalità di questo «meraviglioso quadro creato nella più difficile delle circostanze».