Una delle questioni più discusse di questi giorni riguarda la scelta di coprire con pannelli alcune statue dei Musei Capitolini raffiguranti corpi nudi per, si è detto, non urtare la sensibilità del presidente iraniano, Hassan Rouhani, in visita in Italia. Quest’ultimo ha poi effettivamente ringraziato per l’ospitalità e detto che gli italiani «cercano di fare di tutto per mettere a proprio agio gli ospiti».
Eppure, la scelta ha incontrato le ironie di molti utenti iraniani sui social. Un modo di dire comune in farsi recita più o meno «l’Islam è in pericolo» e un gruppo Facebook, riporta la BBC, ad esempio ha accolto l’inusuale notizia con un post che dice: «Per impedire all’Islam di essere in pericolo, le statue del museo sono state poste in delle scatole». Ma le prese in giro sono continuate su Twitter. Un utente, @imanh, ha scritto: «Visto il volume dei commerci con l’Iran, non mi avrebbe sorpreso sapere che gli italiani avessero distrutto le statue».
Nel tweet seguente, invece, i pannelli delle statue dei Musei Capitolini sono stati coperti dalla pagina che chi usa Internet in Iran visualizza quando tenta di accedere a un sito oscurato dal governo. Forse la migliore risposta all’idea delle autorità italiane, o comunque la più adeguata.
فیلترینگ هوشمند مجسمهها در سفر #روحانی به #ایتالیا pic.twitter.com/BAkTgYXy7d
— ساما (@sheydan) 27 Gennaio 2016