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Come Instagram sta cambiando il design delle copertine dei libri

Si dice che un libro non va mai giudicato dalla copertina, però, ammesso e non concesso che sia mai stato vero, nell’era di Instagram diventa sempre più difficile sostenerlo. I social, e in particolare il “bookstagramming”, cioè la pratica di postare foto di libri su Instagram, stanno rendendo sempre più rilevante il ruolo delle copertine e, secondo alcuni, stanno già influenzando il loro design.

Ne ha scritto Holly Connolly sul Guardian: il titolo dell’articolo, “Is social media influencing book cover design?” rischia di essere fuorviante, perché oltre a porsi la domanda Connolly giunge a una risposta affermativa piuttosto chiara e cita pure qualche esempio concreto di copertine che fanno capire come esista un trend estetico pensato anche, se non soprattutto, per i social. Tra queste, la copertina di Normal People, il nuovo romanzo di Sally Rooney.

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L’autrice parte notando che «per un certo periodo, sembrava che gli ebook e i reader avrebbero mandato in pensione i libri di carta. E invece, come è successo con i magazine, l’invasione digitale ha suscitato anche un nuovo apprezzamento di ciò che è fisico e bello». Parzialmente, prosegue, è stata «una risposta diretta agli ebook»: le case editrici si sono rese conto che una strategia per rilanciare la vendita dei libri di carta stava proprio nel «renderli nuovamente degli oggetti desiderabili e che un modo per aumentare la desiderabilità di un oggetto sta, ovviamente, nel renderlo bello». Contemporaneamente la diffusione di Instagram ha contribuito a premiare le copertine belle, generando «una nuova enfasi sull’estetica».

Connolly sostiene che le ultime uscite per Faber and Faber sono la conferma di questo «nuovo focus sul design». La casa editrice regala dei poster della copertina del nuovo libro di Sally Rooney (un’illustrazione a inchiostro di una coppia dentro una scatola di sardine) a chi pre-ordina il libro. Poi cita la trilogia di Rachel Cusk (composta dai romanzi Outline, Transit e il recente Kudos, editi originariamente da Picador e in Italia da Einaudi): per realizzare le copertine si sono messi insieme il designer Rodrigo Corral e il fotografo Charlie Engman, uno abituato a pubblicare su Vogue: il risultato è che, nonostante si tratti di romanzi, le copertine di Cusk «sono stilose al punto da ricordare un coffee table book o un libro d’arte».

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Coi social media, i libri sono diventati «quasi un accessorio», da mettere in mostra non soltanto nelle librerie di casa ma anche fuori casa, ha detto alla giornalista Rachel Willey, la designer che ha seguito i libri di Patricia Lockwood. L’autrice dell’articolo ha intervistato anche due bookstagramer: uno le ha detto brutalmente che, se una copertina non è bella, non la fotograferebbe mai, un’altra ha confessato di comprare diverse edizioni dello stesso libro quando vede che quella nuova ha una copertina più attraente.