Cose che succedono | Ambiente

Anche la cocaina ha un ruolo nel cambiamento climatico

Farmer Miguel Mangos shows cocaine base paste at the end of the processs to make it from coca leaves in a "cambullon" (small lab to produce cocaine base paste) in a clandestine farm next to the Inirida River, Guaviare department, Colombia on September 25, 2017. The scarce 300 settlers of La Paz, in the department of Guaviare (southeast) are connected only through the river. Their currency is the product they harvest, the coca leaves, the base for the production of cocaine. Now, under pressure from the United stated, the largest world consumer of cocaine, the Colombian governement plans to erradicate 100,000 hectares of the culture, willingly or not. / AFP PHOTO / Raul Arboleda (Photo credit should read RAUL ARBOLEDA/AFP/Getty Images)

Per quanto gli attivisti si sforzino di promuovere un’alimentazione scevra di carne e latticini per preservare il nostro ecosistema, sembra che a far danno sia anche un’altra abitudine: drogarsi. Come riporta Dazed & Confused, la cocaina sarebbe una delle cause maggiori della crescente deforestazione in Colombia, che sta portando molte specie di animali all’estinzione. Per far crescere la coca, infatti, vengono spesso utilizzati pesticidi illegali. Stando a quanto emerge da alcune nuove ricerche, i trafficanti hanno trovato molti modi per sottrarsi alla legge, coltivando nelle aree protette e provocando danni per più di due milioni di dollari ogni anno, più del doppio del budget destinato alla conservazione e tutela delle foreste del Paese.

«Il fatto è che la politica di conservazione ambientale e il controllo sul narcotraffico non possono rimanere cose disgiunte come sono adesso», ha spiegato Bernardo Aguillar-Gonzàlez, direttore esecutivo della Ong Fundación Neotrópica e autore dei due studi. «È infatti necessario investire nei diritti della nostra terra e, nello stesso tempo, nella governance delle aree a rischio. Solo così potremo combattere contemporaneamente il traffico di cocaina e i cambiamenti climatici», ha concluso. Oltre a contribuire alla crisi ambientale, i narcotrafficanti stanno sradicando le comunità, che sono costrette a spostarsi, spesso con intimidazione e atti di violenza, con l’abbattimento delle foreste.

Proprio quest’estate, gli incendi nella foresta amazzonica hanno attirato l’attenzione dei media, che hanno criticato il presidente Jair Bolsonaro per per il suo ruolo nell’incoraggiare la deforestazione illegale. Per questo, dinanzi a un improbabile inversione di tendenza al governo, gli scienziati esortano i politici a consentire alle tribù indigene di gestire autonomamente i propri spazi, come spiega la ricercatrice Jennifer Devine: «Perché non costa solo soldi, ma anche vite».