Attualità

Il 2016 in rassegna

Brexit e Trump, Aleppo e Amatrice, gli attentati in Europa e il referendum in Italia: i fatti più importanti del 2016 e i migliori articoli per ricordarli, secondo noi.

di Redazione

Mondo 2016

Il 2016 è giunto al capolinea, sono stati dodici mesi di terremoti politici e geologici, di attentati terroristici e di morti celebri, un anno di Olimpiadi, di virus, di colpi di Stato e, beh, è stato anche l’anno del Nobel a Dylan e di Pokémon Go. Lo salutiamo con una panoramica, mese per mese, e con una rassegna degli articoli più rappresentativi, secondo noi. 

Gennaio: Colonia, David Bowie, Zika
L’anno che alcuni ricorderanno come “il peggiore della storia”, ma lo stesso si era detto del 2015, del 2014 e del 2013, comincia male già dalle prime ore. Nella notte di Capodanno centinaia di donne vengono molestate e/o stuprate in Germania; si sparge la voce che siano stati rifugiati a commettere questi crimini, il che scatena reazioni xenofobe e attacchi alla politica di accoglienza di Angela Merkel, soltanto dopo sei mesi le autorità tedesche renderanno noti i dati relativi a quella notte, 1200 violenze in tutto il Paese di cui 600 a Colonia, i molestatori sono sia tedeschi che immigrati (ecco il recap del Washington Post). Inizia subito anche un trend distintivo del 2016, quello delle morti celebri: il 10 si spegne David Bowie. Il 28 l’Oms avverte che si sta diffondendo un pericoloso virus, Zika.
Lettura consigliata: “Why Zika Is This Year’s Scary Virus” di David Quammen sul National Geographic. Quammen racconta come un virus isolato per la prima volta nell’Uganda degli anni ’40 si sia trasformato in un’epidemia nel Brasile del 2016, complici le Olimpiadi, «una storia di biogeografia e delle conseguenze dei viaggi umani».

Febbraio: Giulio Regeni, Eco, la crisi dei rifugiati
Il 3 del mese viene ritrovato al Cairo il corpo senza vita di Giulio Regeni, un giovane ricercatore italiano che stava studiando i movimenti sindacali egiziani: c’è chi sospetta una possibile responsabilità del governo egiziano, le autorità italiane mandano una squadra a indagare sul luogo, le autorità locali annunciano “piena collaborazione” ma non mantengono la promessa. L’11 il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, messo sotto pressione dall’Onu affinché accolga più profughi siriani, minaccia di spedirli in Europa: come già il 2015, il 2016 sarà un anno terribile per la crisi dei profughi, secondo l’Onu in 5mila hanno perso la vita attraversando il Mediterraneo. Il 19 febbraio muore Umberto Eco.
Lettura consigliata: “Who murdered Giulio Regeni” di Alexander Stille sul Guardian.

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Marzo: Nancy Reagan, Bruxelles
Il 6 muore Nancy Reagan, ex first lady degli anni Ottanta che Joan Didion accusò di di «recitare un sogno» da casalinga dei Quaranta. La mattina del 22 una serie di attentati, due bombe in aeroporti e una in metropolitana, scuotono Bruxelles: le vittime sono 35, lo Stato islamico rivendica in pomeriggio. Il Belgio era già stato da tempo identificato come una delle culle del terrorismo in Europa, anche perché i terroristi che avevano colpito Parigi nel 2015 avevano legami con il Paese, e a causa della diffusione dell’organizzazione radicale Sharia4Belgium.
Lettura consigliata:Why Europe can’t find the jihadis in its midst” di Mitch Prothero su BuzzFeed, dove si racconta i cortocircuiti e i fallimenti della sicurezza europea proprio a partire da Bruxelles e da Sharia4Belgium.

Aprile: Panama Papers, Prince
Il 3 aprile vengono pubblicati i Panama Papers, 11 milioni e mezzo di documenti trafugati da uno studio legale di Panama, che documentano come molti ricchi e potenti abbiano creato ad hoc società nel paradiso fiscale per evitare le tasse. È, non si manca di sottolineare “il più grande leak della storia”, ma le conseguenze pratiche sono relativamente poche, tra queste le dimissioni del primo ministro islandese, Sigmundur Davíð Gunnlaugsson. Il 21 muore Prince, il 23 esce Lemonade di Beyoncé.
Letture consigliate: “The inpenetrable genius of Prince” di Vinson Cunningham sul New Yorker, non un obituary ma un tributo postumo all’artista; si segnala anche “The voyeur’s motel” di Gay Talese, uscito ad aprile sempre sul New Yorker, uno degli articoli più discussi dell’anno.

Marco Pannella

Maggio: unioni civili, Pannella
È il mese in cui l’Italia diventa ufficialmente un Paese civile, nel senso che l’11 marzo il Parlamento approva la legge Cirinnà sulle unioni civili, che permette alle coppie dello stesso sesso di godere dei diritti elementari. Il 9 Sadiq Khan è eletto sindaco di Londra, il 19 muore Marco Pannella, lo stesso giorno il volo Volo EgyptAir 804 si schianta, muoiono tutte e 66 le persone a bordo.
Lettura consigliata:Prima di Pannella, uomo di marciapiede e senza ipocrisia, alla politica mancava la notte” di Adriano Sofri sul Foglio.

Giugno: Raggi, Sala, Brexit, Orlando 
È un mese in cui succedono un sacco di cose. Il 3 muore Mohamed Alì, poi in Italia si vota alle amministrative (primo turno il 5, ballottaggio il 19): arrivano Raggi a Roma, Sala a Milano e Appendino a Torino. Il 12 giugno un uomo apre il fuoco contro un locale gay, uccidendo 49 persone a Orlando, in Florida: l’Isis rivendica la responsabilità, ma non è chiaro se avesse legami con l’assassino. Il 23 il referendum sulla Brexit, dove vince a sorpresa il Leave; il 27 muore Bud Spencer-
Lettura consigliata: “Débuts difficiles pour Virginia Raggi, la nouvelle maire de Rome” di Salvatore Aloïsesu Le Monde, per andare a rivedersi cosa si diceva di Raggi prima del caso Raggi.

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Luglio: Pokémon Go, Nizza, golpe turco
Il 6 esce Pokémon Go, una collaborazione tra Niantic e the Pokémon company, che fa capo a Nintendo. Durante i festeggiamenti per il 14 luglio a Nizza un camion si getta di proposito sulla folla, uccidendo 87 persone: l’Isis rivendica. In Turchia c’è un tentativo di colpo di Stato, durato appena due giorni (15 e 16), Erdogan accusa il predicatore Gulen e reagisce licenziando e imprigionando membri delle Forze Armate, dell’accademia e della sanità considerati vicini a Gulen. Il 28 un attentato all’aeroporto di Istanbul, poi rivendicato dall’Isis, uccide 45 persone.
Lettura consigliata:The story behind ‘Pokémon Go’s’ impressive mapping” di Ariel Bogle su Mashable.

Agosto: Amatrice, Olimpiadi, Aleppo
Ci sono le Olimpiadi, che si svolgono tra il 5 e il 21° Rio. Il 17 la foto di un bambino di cinque anni estratto vivo dalle macerie di Aleppo fa il giro del mondo, una delle immagini più iconiche della guerra che si combatte in Siria dal 2011 e ad Aleppo dal 2012: si chiama Omran Daqneesh. Il 22 chiude Gawker, il 24 la terra trema nell’Italia centrale (l’epicentro è in Valle del Tronto), perdono la vita 299 persone, il comune più colpito è Amatrice e per questo alcuni ristoranti decidono di devolvere parte dei ricavi dei piatti di amatriciana.
Lettura consigliata:How guilty should I feel?” di Kelly Stout su Gawker, dove si parla del caso specifico che ha portato alla rovina finanziaria della testata, ma si sollevano questioni più sullo scrivere e i senso di colpa e sulla distinzione tra giornalismo e storytelling.

Rio 2016

Settembre: iPhone 7, cambiamenti climatici
Esce l’iPhone 7, lanciato il 7 settembre. Il 13 si toglie la vita Tiziana Cantone, la ragazza del video diffuso online senza il suo consenso: il caso porterà alla discussione di una nuova legge sulla privacy e il web, tutt’ora in fase di dibattito. Il 21 le ultime nazioni che mancavano l’appello firmano l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, tra questi c’è il Brasile, uno dei Paesi al mondo dalle emissioni di gas serra più alte (altre nazioni, come l’Italia, avevano già firmato ad aprile): è ratificato uno dei più ambiziosi piani per frenare i cambiamenti climatici.
Lettura consigliata:Welcome to Terra sapiens” di David Grinspoon su Aeon, dove lo scienziato spiega come l’uomo non è la prima specie ad avere un impatto sul clima, ma è la prima ad averne coscienza e dunque potere intervenire; “I used to be a human being“, la cover story di Andrew Sullivan sul magazine New York sulla tecnologia come fonte di distrazione permanente.

Ottobre: Brangelina, Bob Dylan, Calais
In Iraq inizia l’offensiva di Mosul, per riprendere la città dall’Isis, e in Siria la battaglia di Aleppo entra nella fase finale. Il 13 il premio Nobel per la letteratura è assegnato a Bob Dylan, il 20 trapela la notizia dell’imminente divorzio tra Brad Pitt e Angelina Jolie, il 26 viene chiuso il campo profughi di Calais, in Francia: la questione dei profughi e dell’immigrazione sta diventando sempre più centrale per gli equilibri europei, e secondo alcuni è uno dei fattori che sta mettendo in crisi la politica tradizionale.
Letture consigliate:Il Nobel a Dylan” di Tiziano Scarpa su Il primo amore; Raising barriers, l’ambizioso progetto multimediale del Washington Post su un mondo che sta facendo un passo indietro rispetto alla globalizzazione e dove i confini, dall’Europa alle Americhe, sono sempre più controllati.

pompieri terremoto

Novembre: Trump, Leonard Cohen
Gli Stati Uniti vanno alle urne l’8 novembre e, contro i pronostici dei sondaggi, vince Donald Trump: dopo la Gran Bretagna, anche negli Usa le forze populiste hanno dimostrato di avere una portata di molto superiore alle attese. Due giorni dopo viene annunciata la morte di Leonard Cohen, che in realtà era morto prima delle elezioni.
Letture consigliate: “My president was black” di Ta-Nehisi Coates sull’Atlantic, ovvero la presidenza di Barack Obama e la sua fine viste dallo scrittore afroamericano; “Leonard Cohen makes it darker“, un profilo intervista uscito sul New Yorker poche settimane prima della sua scomparsa.

Dicembre: referendum, Berlino, Ankara
Il 2016 si conclude con un mese fedele alla sua identità di anno dei populismi, di attentati e di morte celebri. Il 4 del mese il referendum italiano sulla riforma costituzionale risulta in un’ampia vittoria del No, Matteo Renzi di dimette. Lunedì 19 un attentato a Berlino, le cui dinamiche ricordano quelle di Nizza, fa 12 vittime: il terrorista morirà in uno scontro a fuoco con la polizia a Sesto San Giovanni. Lo stesso giorno dell’attentato di Berlino ad Ankara viene ucciso l’ambasciatore russo. Un mese particolarmente intenso per quel che riguarda la morte dei personaggi famosi: il 22 Franca Sozzani, storica direttrice di Vogue Italia, il 25 George Micheal, il 27 Carrie Fisher, seguita il giorno successivo dalla madre, l’attrice Debbie Reynolds.
Letture consigliate: “On Optimism and Despair” di Zadie Smith sulla New York Review of Books, un discorso pronunciato in novembre dalla scrittrice ma pubblicato nell’edizione di dicembre della rivista, che racconta bene il clima politico ed emotivo del 2016; “David Fahrenthold tells the behind-the-scenes story of his year covering Trump“: il giornalista dei molti scoop su Trump racconta il suo anno sul magazine del Washington Post; “The lives they lived“, lo speciale del New York Times sulle figure pubbliche scomparse nel 2016.

 Nelle immagini: Rio, cerimonia di chiusura; una mostra dedicata a David Bowie; una commemorazione a Bruxelles dopo gli attentati; Marco Pannella; manifestazione a Milano per la legge Cirinnà; Amatrice dopo il terremoto (Getty)