Cose che succedono | Tech

In Bandersnatch c’è un videogioco nascosto a cui si può giocare davvero

In questi giorni si è parlato molto dell’ultima creazione di Charlie Brooker, Bandersnatch. Chi l’ha visto l’ha definito un prodotto difficile da classificare: le scelte che lo spettatore è chiamato a fare per guidare le azioni del protagonista rendono difficile definirlo semplicemente un film, ma il ritmo e la complessità della storia non rendono certo possibile considerarlo un videogioco. Come racconta Dazed, però, alla fine di Bandersnatch un videogioco vero e proprio compare davvero.

Alla fine del film si sente il rumore prodotto dallo ZX Spectrum, il computer utilizzato dal protagonista. Alcune persone (o meglio: alcune persone molto nerd) lo hanno immediatamente riconosciuto come il suono di un codice. A seguito di ulteriori indagini, hanno scoperto che il codice poteva essere scaricato e riprodotto. A quel punto, il vero sviluppatore di videogiochi Matt Wescott ha effettivamente ammesso di essere il responsabile dell’easter egg.

Torniamo un attimo al film, ambientato negli anni Ottanta. La trama: un giovane programmatore, Stefan, comincia a mettere in dubbio la realtà mentre lavora a un videogioco tratto da un libro fantasy. Lo studio di programmazione dei videogiochi, che come avrete capito occupano un ruolo centrale nel film, si chiama Tuckersoft. Passaggio al mondo reale: per accedere al vero sito segreto della Tuckersoft bisogna riprodurre il famoso QR code (per capire meglio come fare, consigliamo di seguire le istruzioni riportate nei tweet di Wescott). Una volta giunti sul sito, è possibile scaricare Nohzdyve, un vero videogioco sviluppato dal finto programmatore Colin Ritman (interpretato da Will Poulter) per l’home computer Sinclair ZX Spectrum. Ovviamente, l’unico modo per giocarci è scaricare un emulatore dello ZX Spectrum, ma i creatori del sito della Tuckersoft hanno pensato anche a questo.