Attualità

Camerette — Casa Futura

La seconda puntata di una rubrica su Instagram: case vuote, androni, piastrelle, vite precedenti.

di Davide Coppo

Camerette è una rubrica di brevi interviste a profili Instagram. È caratterizzata da alcune domande standard, come un questionario, e da altre (evidenziate in blu) che variano da puntata a puntata. Qui la prima, Iris Humm.

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Casa Futura è un account nato da poche settimane: sono scatti di case che la fotografa sta visitando per andarci a vivere: dettagli e corridoi, cucine, piastrelle, androni, luci. È un concept molto originale e in un certo modo poetico. Ogni volta che un amico o un conoscente mi invita a casa sua, e questa casa è una casa che non ho mai visitato prima, con un po’ di sfacciataggine domando subito: «Posso fare un giro?». Guardo le camere da letto e mi immagino come dev’essere addormentarsi tra quei muri, e svegliarcisi qualche ora dopo. Mi soffermo molto sui bagni e sulle cucine. Poi, con un’indiscrezione e una maleducazione di cui, puntualmente, mi accorgo soltanto dopo qualche minuto, inizio a toccare: muovo le pile delle riviste, estraggo e inserisco libri negli scaffali, apro i cassetti, sbircio nelle credenze. Le case degli altri mi incuriosiscono come poche cose al mondo. Una mia ex fidanzata aveva, un tempo, organizzato degli appuntamenti con agenzie immobiliari di lusso per poter visitare palazzi e interni che altrimenti sarebbe stato molto difficile visitare. Al tempo non ci conoscevamo ancora. Un giorno mi chiese se lo avremmo fatto insieme, e alla fine non lo facemmo mai. Quando visito, con un agente, le case per cui ho preso un appuntamento, mi trovo spesso in imbarazzo. Vorrei dire all’agente: «Lasciaci soli, voglio provare a sdraiarmi sul pavimento anche se è pieno di calcinacci. Voglio accendere una sigaretta in questo bagno per vedere come si riflette la luce nel fumo che sale al soffitto». Soprattutto vorrei dirgli: «Non scusarti se la finestra non chiude bene: la funzionalità è l’ultimo dei problemi quando si tratta di scegliere una casa in cui vivere».

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Che rapporto fotografico hai con la città in cui vivi?

Osservo moltissimo i dettagli, curioso nei portoni, leggo i nomi sui citofoni e prendo appuntamenti per andare a vedere case che non posso permettermi.

Se guardi le tue foto dall’alto, cosa vedi? Hai una visione d’insieme che ha qualche significato?

Vedo una Milano fantasma, dove sono gli ambienti a raccontare e non le persone.

Guardando la foto che inquadra un bel palazzo dall’interno di una stanza mi è venuta in mente la domanda che mi faccio sempre quando cerco casa: meglio abitare in una casa bella, affacciata su una casa meno bella, o viceversa?

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La vista è uno dei criteri fondamentali nella scelta della casa perfetta, quindi forse è meglio abitare in una casa meno bella affacciata su una casa bella. Se poi si riesce a vedere anche la Torre Velasca, è perfetta.

L’idea di Casa Futura è arrivata da qualche ispirazione?

Quando mi sono accorta che il mio telefono era pieno di fotografie di case visitate, mi è sembrato brutto cancellarle. Ho pensato che aprire un account Instagram potesse essere la cosa più vicina al creare un diario di questi mesi (anni) di ricerca. Spero arriverà un giorno in cui riguarderò con tenerezza queste foto, seduta su un divano viola davanti al caminetto della mia nuova casa.

Fotografare una casa vuota è più facile di una casa piena? Forse le case vuote sono più belle?

Mi dispiace sempre un po’ quando al telefono mi dicono «la casa è arredata», «c’è la possibilità di tenere parte del mobilio» o «non si faccia impressionare dall’arredamento» perché la realtà è che mi faccio impressionare moltissimo. Basta che ci sia una plafoniera o un crocifisso che già comincio a storcere il naso. Le case vuote invece sono bellissime, sono piene di aria e di possibilità.

Uno dei tuoi profili preferiti?

antifurniture, una libreria mobile con una fantastica selezione di libri di design, interni e architettura d’annata.

Cosa vuoi fare da grande?

Al momento faccio l’illustratrice, da grande vorrei fare la lighting designer o la scultrice.

Instagram è una parte importante del tuo lavoro? Casa Futura potrebbe diventare qualcosa di “lavorativamente serio”?

Instagram è una parte importante del mio altro lavoro (@olimpiazagnoli) perché mi permette di aggiornare i miei followers e i miei clienti con miei lavori più recenti. Per @casafutura non vedo un futuro se non strettamente personale.

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Mi piace il fatto che fotografi anche le portinerie e gli androni. Credo siano parti fondamentali della casa in cui uno abita, anzi è il primo colpo d’occhio su un “interno” dopo aver lasciato il marciapiede, ancora prima della tua porta. È così anche per te?

Sì, io addirittura annuso l’aria per capire che detersivo viene utilizzato per lavare le scale, se il portinaio fuma o usa deodoranti. L’ingresso è il punto più sociale di tutto il palazzo, quindi va tenuto in considerazione nella valutazione complessiva.

Qual è la percentuale tra quello che fotografi e quello che posti?

Posto meno di quanto non scatti. Ho una memoria prevalentemente visiva, quindi fare fotografie per me è molto importante per ricordare e archiviare.

Riesci a immaginarti la tua vita in una casa vuota? Oppure la vita di chi ci stava prima?

Cerco di non concentrarmi troppo sulla vita degli inquilini precedenti perché ha un che di spettrale e cerco di rispettare la loro storia. Per quanto riguarda la mia invece, sono ancora un po’ confusa. Talvolta vorrei vivere in una casa con poche cose e muri bianchi, altre vorrei avere un letto circondato da tubi di neon e moquette rosa.

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Forse questa è la foto che mi dà il “feeling” migliore. Qual è per te la casa più bella tra quelle fotografate fino ad ora?

Escluse le case “not for sale”, che generalmente sono le case più belle ed irraggiungibili, forse la mia preferita è quella il cui soggetto è il muro di una cucina di una casa liberty in via Sardegna. La proprietaria precedente non solo aveva dipinto a mano fiori, tazzine di caffè e frutta sulle piastrelle, ma ha anche stilato una lista di cose da non dimenticare come «i negozi di Livigno», «il miracolo del nostro amore» o «il bar del bicchier d’acqua».

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Piatto preferito

Uovo sbattuto.

Libro preferito

Amate l’architettura di Gio Ponti.

Città preferita

Milano.

Vero che continui Casa Futura anche dopo che hai trovato casa?

Magari dopo Casa Futura ci sarà Seconda Casa Futura!

 

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