Attualità

Cosa c’è nel nuovo numero di Studio

La storia di copertina dedicata a Marco Bizzarri, presidente di Gucci, e tutti i contenuti del numero 35, in edicola dall'8 giugno.

di Studio

L’8 giugno arriva nelle edicole il numero estivo di Studio, il 35. Il volto che appare sulla copertina color rosso accesso è di Marco Bizzarri, presidente di Gucci, il marchio italiano che sta riscrivendo le regole della moda. Nel solo 2017 Gucci ha aumentato di ben 80% le vendite e del 44,6% il fatturato, ma soprattutto si è confermato come il brand che ha dominato il settore e che, grazie al suo designer Alessandro Michele, è riuscito a finire sulla bocca di tutti a ogni settimana della moda. Fotografato da Alessandro Furchino Capria e intervistato da Federico Sarica, Bizzari ha parlato della relazione tra management e creatività, del suo rapporto con Alessandro Michele e di molte altre questioni, non solo legate alla moda. La cover story è la punta di diamante di un numero con approfondimenti sulla moda anche in altre parti: con un’intervista al visionario fondatore di Stone Island Carlo Rivetti, con un saggio sulla mania Birkenstock e la sua origine artigianale e industriale, firmato da Silvia Schirinzi, e con un servizio più lungo del solito, scattato per le strade di Milano.

L’altro lungo e importante pezzo del numero è l’intervista fatta da Christoph Amend direttore di ZEITmagazine a David Remnick, in occasione dei suoi vent’anni alla direzione del New Yorker, una delle più importanti storie di successo nel settore dei media ed è allo stesso tempo un racconto della storia americana recente, una confessione personale e una riflessione su come trasformare un giornale con una tradizione anche troppo ingombrante in un magazine al passo coi tempi, forte e innovativo anche nella sua versione digitale.

Le sezione delle storie è arricchita da un reportage dalla nuova Atene, in bilico tra la rinascita in chiave cool e le scie della crisi, firmato da Cristiano de Majo e un’analisi di Giuliano da Empoli (con un supplemento di analisi di Paola Peduzzi) sulla presidenza Macron a un anno dalla sua elezione, pagine in cui si affrontano successi e insuccessi sia sul piano interno che su quello internazionale e in cui viene fuori anche il retroterra profondamente letterario (e poco conosciuto dal lettore italiano) del macronismo. I volti che appaiono nei ritratti brevi sono invece quelli della scrittrice Olivia Laing, che Clara Mazzoleni ha incontrato a Milano, di Amit Sood, direttore del Google Arts & Culture e di Eva Chen, responsabile di Instagram per il rapporto con i brand di moda.

Nel consueto “Classic”, Veronica Raimo ha scritto una bellissima autobiografia baristica, interpretando il bar come scenario principale delle nostre autorappresentazioni. Mattia Carzaniga è andato a visitare lo studio di Toiletpaper, parlando con Pierpaolo Ferrari, che insieme a Maurizio Cattelan è il fondatore di questa esperienza italiana unica, che nasce come rivista e diventa marchio e agenzia. In un saggio narrativo Davide Coppo si è chiesto perché gli animali, da internet all’editoria, sono diventati così importanti. Il servizio di moda finale ha come protagonista Matilde Gioli, attrice italiana di alcuni importanti film degli ultimi anni, tra cui Il capitale umano. Abbiamo infine voluto celebrare l’apertura di Manifesta 12 a Palermo con un portfolio di Delfino Sisto Legnani.

Studio n. 35 è in edicola dall’8 giugno.