Attualità

L’estate dei morigerati

Addio Minitel e canali rosa, addio languori da cartelloni pubblicitari: si chiude un'era di comunicazione hot

di Manuela Ravasio

Forse potranno essere riciclati, con le loro carcasse di plastica ingiallita accatastate in modo precario mentre i fili grigio antracite penzolano da ogni dove. Ma il contenuto dei chip verdi e argento no: quelli custodiscono i segreti erotici di mezza Francia e difficilmente verranno memorizzati in qualche database dell’eros. Il 30 giugno è stata ufficializzata la morte del Minitel, l’apparecchio di supporto del videotex che ha permesso (tra gli altri servizi) l’esplosione delle attuali chat erotiche. Un cassone che nel 1982 regalava ai francesi una scatola di vizi e delizie:  Xavier Niel, oggi tra i proprietari de Le Monde, con il “suo” 3615 ha creato un impero e soprattutto un canone immagnifico di donne contenute in uno schermo grande quanto un tablet attuale.

Amato perché dentro c’era la corsa al futuro, quello che si sarebbe concretizzato poi con internet, ma che negli anni del Tempo delle Mele portava i francesi in vantaggio sul resto dei cugini europei: con un apparecchio telefonico da salotto concesso agli abbonati per una cifra democratica, gli utenti gestivano una comunicazione veloce e full optional. Linee rosa incluse. Nulla di scandaloso, anzi, il rischio di incappare nella pornografia era evitato in corner, come ricordava l’ideatore del canale Ulla (che ora sopravvive on line sottotitolato con un “incontri libertini”) Louis Roncin: «era un servizio libero, piuttosto gentile, anonimo, per un immaginario solforoso». Se solforoso voleva definire l’immagine tecnicamente sgranata e il suono gracchiante, l’aggettivo calza a pennello. Giusto epitaffio di una comunicazione che è invecchiata rapidamente anche se i francesi hanno cercato di salvarla fino all’ultimo, agognato respiro dello scorso 30 giugno.

Nelle ultime stagioni Minitel aveva tentato di lasciare il terreno di gioco con una certa dignità: grafiche fluorescenti e anacronistiche riportavano in maniera ordinata e stuzzicante i risultati drammatici della campagna elettorale di madame Royal, i cui movimenti erano visionabili anche fissando il piccolo schermo del videotex  francese. La seppure anacronistica schedatura di Ségolène nel 2007 riusciva a essere ancora rivoluzionaria e a far passare per preistoria la funzione cardine del Minitel, quella per cui l’elenco telefonico classico diventava digitale. Un addio estivo per lo strumento dove disinibite donne in piscina ed Emmanuelle in lingerie “convivevano” nello stesso apparecchio che forniva pubblicità per la famiglia (simili al nostro spot Telecom dove un’intera famiglia litigava per i turni alla cornetta di un telefono grigio), così come il Minitel diventava uno specchio del Paese consultabile grazie al servizio 3617-Verif dove era possibile accedere e visionare l’andamento finanziario delle aziende.

Sparisce il prefisso magico di Francia in una stagione (estiva) in cui le pubblicità sugli apparecchi hi-tech danno il meglio di sé: se nelle metropolitane parigine non faceva discutere la campagna porno soft di Ulla 3615, la provocazione estiva lanciata dalla sobrissima maison di tecnologia Geneva ha incontrato qualche difficoltà in più. Di poche ore fa infatti l’annuncio ufficiale che il produttore svizzero di  accessori hi-tech ha dovuto fare retro front per quanto riguarda la cartellonistica di lancio della pocket radio System XS, un micro stereo con sistema hi-fi e bluetooth che la casa elvetica ha introdotto sul mercato europeo con una pubblicità che di dimensioni ridotte ha molto: un close up dove la pocket radio è infilata in un paio di hot pants sgualciti effetto Daisy  Duke e il claim recita “Look up, do not get distracted”.  La provocazione è durata poco e sono arrivate le richieste di rimozione dei cartelloni (specie dagli incroci stradali) da parte di guidatori e polizia locale di Germania, Svizzera e Regno Unito.

Caso isolato ed eccesso di zelo autostradale? Forse, ma i tentativi di rendere meno algida e più disinibita la comunicazione dopo stagioni di rigore e minimalismo opaco non vanno molto lontano. Forse nell’estate 2012 insieme al Minitel anche l’eros da cornetta va in declino e per questo agosto dovremmo accettare come mood il ritratto più posato (e un filo d’antan) di Bianca Balti che, smessi i panni da Cleopatra e con il broncio più alla Sophia Loren, fissa i passanti in una sobria campagna della Tim: morigerata seppure con indosso un bikini, che strizza l’occhio al passato visti i gioielli da mare (trend che non si vedeva da un po’ in una campagna telefonica estiva) e che rasserena dopo mesi di pubblicità che promuovevano isteriche comunicazioni multitasking. Che sia la serenità la provocazione di questo agosto?