Attualità

Per chi se li fosse persi

Adele, la guerra in Siria, il nostro rapporto con la tecnologia e con le bambole: cose interessanti da leggere con calma.

di Redazione

Per questo fine settimana di inizio novembre, insolitamente caldo, abbiamo raccolto un po’ di buone letture sul nostro rapporto con la tecnologia (chi l’ha detto che gli smartphone sono un ostacolo ai rapporti sociali? perché tanti troll hanno un personaggio degli anime come avatar?), sull’amore e sulla guerra.

Buona lettura!

Stop saying technology is causing social isolationMedium
Abbondano articoli, vignette e meme contro “la gente che sta attaccata allo smartphone anziché parlarsi”. Non vanno presi sul serio.

Adele: Inside her private lifeRolling Stone
Il successo, la famiglia e lo smettere di fumare: un incontro con Adele.

The DisplacedNew York Times Magazine
Al mondo ci sono quasi 60 milioni di profughi: il New York Times ne ha incontrati tre, bambini, da Siria, Ucraina e Sud Sudan. Un progetto interattivo, corredato dal primo video del Nyt in realtà virtuale.

Explore the complicated network of allies and enemies in Syria’s civil warQuartz
Breve storia interattiva degli intricati equilibri del conflitto armato in Siria.

Romantic regimesAeon
Nel mondo occidentale, innamorarsi di qualcuno che ti fa soffrire è considerato “stupido” e “puerile”. I russi la vedono diversamente.

Against DollsThe New Republic
Le bambole sembrano bambini; i bambini giocano con le bambole; ergo le bambole sono l’infanzia al quadrato: una cosa che dovrebbe mettervi i brividi.

​Essena O’Neill: Teenage awakening or genius marketing?Independent
Una diciottene australiana con oltre 600 mila follower su Instagram si è dissociata dai social media e ha fondato un sito contro il narcisismo da social media. Crisi di coscienza o marketing?

How Anime Avatars on Twitter Help Explain Politics Online in 2015New York
Perché così tanti troll, dai maoisti a gamergate, hanno personaggi degli anime come avatar.

The ManipulatorNew Yorker
Questa settimana è morto Ahmed Chalabi, l’iracheno che fece molte pressioni affinché la Casa Bianca deponesse Saddam. Ecco un ritratto uscito sul New Yorker 11 anni fa.