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Oscar!

Andiamo a esaminare le nomination per gli Academy Awards, presentate ieri: sorprese, grandi assenti e vecchi nomi.

di Federico Bernocchi

Manca ormai pochissimo all’assegnazione dei Golden Globe, che si terranno questa domenica notte, ma nel frattempo lo spettacolo più grosso e rutilante di tutto lo showbiz americano sta scaldando i propri motori. Proprio ieri, Seth McFarlane e la bella Emma Stone dal palco del Samuel Goldwyn Theater di Beverly Hills hanno annunciato le candidature per la 85° Academy Awards: la nottata degli Oscar. Il tutto si svolgerà, come è usanza, al Kodak Theatre il 24 di febbraio. Ah, no: nel frattempo mi informano che il Kodak Theatre non si chiama più così, ma Dolby Theatre, visto che a inizio 2012 la Eastman Kodak ha dichiarato bancarotta. Per cui da quest’anno entreremo al Dolby Theatre, come la società fondata nel 1965 da Ray Dolby che si interessa di tecnologie audio. Ma andiamo a dare uno sguardo alle nomination più importanti e prestigiose.

Il film da battere di quest’anno sembra essere Lincoln di Steven Spielberg, che s’è portato a casa ben 12 candidature tra cui Miglior Film, Miglior Regista e l’immenso Daniel Day Lewis come Miglior Attore Protagonista. Per Spielberg sembra una bella soddisfazione dopo le sei nomination ottenute l’anno scorso per War Horse, di cui nessuna andata a premio. Lincoln lo vedremo a partire dal 24 di gennaio ma sulla carta e a giudicare dal trailer sembra essere il “classico” film da Oscar. La statuetta più difficile sembra essere proprio quella per il miglior attore, visto che contro Daniel Day Lewis c’è il lanciatissimo Joaquin Phoenix, in gara grazie al film di Paul Thomas Anderson The Master. Quest’ultimo titolo non è in lizza per le categorie Miglior Film o Miglior Regista – evidentemente fin troppo personale e misterioso per l’Academy – ma ha dalla sua un cast micidiale composto non solo dal già citato Phoenix, ma anche da due non protagonista in totale stato di grazia: la garanzia Phillip Seymour Hoffman, e la sorprendente Amy Adams. Il primo, ricordiamo, ne ha già vinto uno per la sua parte in Truman Capote – A Sangue Freddo ed è stato candidato già due volte come non protagonista per La Guerra di Charlie Wilson nel 2007 e Il Dubbio nel 2008. Amy Adams ha anche lei dalla sua già tre nomination per attrice non protagonista: la prima nel 2005 per Junebug, la seconda proprio insieme a Seymnour Hoffman per Il Dubbio e la terza per il film del 2010 The Fighter. Questa è dunque la sua quarta volta e, se tutto va per il verso giusto, ci aspettiamo di vederla salire su quel famoso palco.

Tornando ai film forti, subito dopo Lincoln, troviamo Vita di Pi di Ang Lee che porta a casa un bel bottino di 11 candidature tra cui Miglior Film e Miglior Regia. Il regista taiwanese, che ha già a casa una statuetta come miglior regista per il suo bel I Segreti di Brokeback Mountain, ha rischiato con un film in 3D assolutamente affascinate visivamente, ma che punta forse fin troppo in alto dal punto di vista della trama, tratta dal famoso libro omonimo del canadese Yann Martel. Il rischio, come spesso accade con i film di Lee, è quello del sovraccarico emotivo e di un’eccessiva superficialità, in questo caso acuita da una storia che pericolosamente pende verso un approccio tutto new age alla religione. Al fianco di questi due film ci sono però altri due titoli piuttosto pesanti: da una parte Les Misérables, la sfarzosissima trasposizione cinematografica del musical di Alain Boublil and Claude-Michel Schönberg a sua volta tratto dall’opera di Victor Hugo. Il regista è quel Tom Hooper che solo due anni fa ha sopreso tutti con Il Discorso del Re, un film (per chi scrive, sia chiaro) piacevole e niente più che dopo aver ricevuto 12 candidature ha vinto Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Attore Protagonista (Colin Firth) e Miglior Sceneggiatura (David Seidler). Quest’anno ci riprova: le nomination sono ben otto. Molto di queste sono ovviamente tecniche ma non mancano quelle per il Miglior Film e Miglior Regista e una, a mio avviso piuttosto preoccupante, a Anne Hathaway come Miglior Attrice Non Protagonista. Da noi lo potremo vedere dal 31 gennaio. Dall’altra parte c’è l’attesissimo Il Lato Positivo, in originale Silver Linings Playbook di David O. Russell del già citato The Fighter. Anche questo rischia di essere la sorpresa dell’anno: è il primo, dal lontano 1981, a mettere insieme le cinque principali nomination: Film, Regista, sceneggiatura e interpreti protagonisti. Per quanto riguarda l’attrice si tratta della bella Jennifer Lawrence, famosa per essere la protagonista di Hunger Games ma già stata in gara per l’Oscar per il bellissimo Un Gelido Inverno. Per quanto riguarda l’attore invece si tratta del belloccio Bradley Cooper, il protagonista di Una Notte da Leoni e Limitless. Se permettete la provocazione, non proprio Laurence Olivier.

Ci sono poi altre tre filmoni americani come Zero Dark ThirtyDjango UnchainedArgo. Partiamo dal fondo:Argo è il terzo film da regista di Ben Affleck che, dopo aver passato una vita ad essere baggianato per le sue scarse doti recitative, s’è ricostruito una fama e una credibilità dimostrando di essere un ottimo regista. È un buon film con tutte le carte in tavola per poter convincere l’Academy. La storia c’è (anche se qualche accusa di collaborazionismo la si può obbiettivamente muovere) e l’attore non protagonista Alan Arkin è in una forma smagliante. Django Unchained è il capolavoro che vi abbiamo raccontato proprio questo mercoledì, ma se è vero che siamo felicissimi dell’inserimento del film di Tarantino nella rosa dei 10 papabili vincitori, dubitiamo che l’Academy possa fare una scelta così radicale. Speriamo però che venga premiato il talento cristallino del gigantesco Christoph Waltz e la penna di Tarantino, ancora una volta baciata da lampi di puro genio. Zero Dark Thirty è il nuovo film della regista guerriera Kathryn Bigelow, ovvero la donna che con il suo film precedente, The Hurt Locker, ha spezzato le reni all’ex marito James Cameron l’anno che quest’ultimo si presentò con il suo Avatar. C’è ovviamente moltissima attesa anche se sperare di poter doppiare quello straordinario risultato è quantomeno azzardato. Il film arriverà da noi il 7 febbraio.

Concludiamo con i due outsider veri e propri di quest’edizione. Amour, ultimo film del filosofo regista Michael Haneke, vincitore nel 2009 con il suo Il Nastro Bianco per Miglior Film Straniero viene ufficialmente inserito tra i big. La sua storia d’amore e morte tra ottantenni è candidata alla statuetta come Miglior Film, lui è tra i Migliori Registi e Migliori Sceneggiatori e la bravissima Emmanuele Riva è tra le Migliori Attrici. Incrociamo le dita anche perché probabilmente ci sarà la possibilità di vedere Jean Louis Trintignant seduto al Dolby Theater, ovvero una cosa che mette felicità. L’altro film incredibilmente arrivato in nomination è quel Beasts of the Southern Wild di cui vi abbiamo parlato qualche tempo fa. L’esordio dietro la macchina da presa di Benh Zeitlin è qualcosa di difficilmente descrivibile come hollywoodiano, ma grazie al passaparola è già diventato un piccolo culto per molti. Beasts of the Southern Wild ha ben 4 candidature: Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Sceneggiatura Non Originale e soprattutto ha dalla sua la più giovane candidata a Miglior Attrice Protagonista di sempre: Quvenzhané Wallis di anni 9. Tra l’altro è notizia di oggi che la pellicola verrà distribuita anche da noi, probabilmente a partire da marzo. S’è scelto di titolarlo Re della Terra Selvaggia, scegliendo di sottolineare furbescamente la liaison con il film di Spike Jonze Nel Paese delle Creature Selvagge, ma il punto non è tanto quello quanto quello di aver scelto di doppiare una pellicola evidentemente indoppiabile rischiando di rovinare tutto il fascino dell’Opera. Fortunatamente il film è già rintracciabile in Blu-ray. Per quanto riguarda i premi veri e propri non ci resta da fare altro che attendere il 24 febbraio. Nel frattempo potete partire con il toto Oscar.