Attualità

Cosa c’è nel nuovo numero di Studio

Siamo in edicola e su iPad. Un’introduzione ai pezzi che trovate nel numero 22: una cover story sulla logistica che muove il mondo, uno speciale dedicato ai quotidiani italiani, piante, moda, accessori. E molto altro.

di Redazione

Il numero 22 di Studio è già arrivato a Milano e da lunedì potrete acquistarlo nelle edicole e librerie del resto d’Italia. Potete anche leggerlo accedendo alla nostra applicazione per iPad. La storia di copertina è dedicata alla forza silenziosa che ci mette nelle condizioni di «muovere il mondo»: la logistica. Ne parlano Vincenzo Latronico e Cesare Alemanni – il primo racconta della sua visita a Bcube, la società italiana altamente specializzata in ogni genere di trasporto eccezionale, mentre il secondo analizza e racconta i modelli virtuosi di due colossi del settore come Amazon e la multinazionale danese Maersk.

Proseguiamo, da pag. 29, con uno speciale dedicato allo stato dell’arte dei quotidiani italiani: Federico Sarica ha discusso del ruolo dei giornali di oggi con Ferruccio de Bortoli, direttore uscente del Corriere della Sera, Michele Masneri parla del suo rendez-vous col direttore di Repubblica Ezio Mauro e Giuliano Ferrara racconta i (primi) 19 anni di vita del suo Foglio, che ha di recente lasciato nelle mani di Claudio Cerasa. C’è poi un fotoreportage dalla nuova redazione torinese de La Stampa di Mario Calabresi, e a chiudere lo speciale, dopo un’infografica sulla genesi di una prima pagina del Sole 24 ore firmata dal suo direttore creativo Adriano Attus, “Cos’è il Post, spiegato bene”, il resoconto di una mattinata passata negli uffici del quotidiano online diretto da Luca Sofri.

La sezione Altre Storie sia apre con un pezzo in cui Davide Coppo parla di come le piante da appartamento sono diventate il nuovo feticcio cool, e da pagina 63 inizia un reportage in occasione dei dieci anni dalla fondazione di H-Farm, l’incubatore di startup immerso nella campagna trevigiana che ci racconta i suoi piani per il futuro. Si continua, quindi, con “YouTube killed the video star”, un’iniziazione al mondo delle cosiddette YouTube star, giovani e giovanissimi che hanno costruito comunità online enormi (che gli permettono anche guadagni di primo piano). Mattia Carzaniga e Pietro Minto parlano di come abbiano persino velleità di sostituirsi al cinema tradizionale.

A pag. 75 inizia il nostro speciale accessori, curato da Marta Casadei e Contemporary Standard: si parla dell’artigianalità che ha fatto la fortuna del brand Church’s, di Maglia, uno dei nomi storici dell’eccellenza nella produzione di ombrelli, dei brand del cappello Borsalino e Stetson, delle borse di Paula Cademartori e di molto altro. La sezione moda ci sono contenuti curati da Rossana Passalacqua e Thais Brandao Montessori, con foto di Ola Rindal e Bea De Giacomo.

Chiudiamo, come sempre, con Studiorama, che inizia a pag. 121. Qui Mattia Carzaniga scrive della rivincita del panino ai tempi della riscoperta del pane e salame gourmet, per poi immaginare serie Tv che avrebbero potuto essere romanzi e, viceversa, titoli di libri che secondo noi avrebbero fatto un’ottima figura anche sul piccolo schermo. Nicola Bozzi parla dei vent’anni di Gestalten, la casa editrice berlinese rinomata per la sua collezione di libri su fotografia, arte, architettura e design, e poi vi presentiamo la mostra d’arte contemporanea Dubai Art Fair 2015 e Nitty Gritty, il negozio di abbigliamento di Stoccolma che ha rivoluzionato il suo settore. Non è tutto ciò che troverete nel numero 22, ma ci pare abbastanza come antipasto. Buona lettura e, come sempre, grazie.