Attualità

Note rossonere

Considerazioni sulla mancanza di rigore logico nel giornalismo sportivo italiano: piano con le previsioni apocalittiche sul Milan, amici.

di Timothy Small

Introduzione: Cosa ho letto sul Milan 2012-2013.

-Prima pagina, Gazzetta dello Sport, Mercoledì 19 settembre.

Titolo: MILAN ANCORA ZERO.

Sottotitolo: Il pubblico (poco) fischia e Mexes mostra il dito medio. Boateng nervoso per il cambio. Allegri rischia: Udine ultima spiaggia?

-Eurosport.com, Mercoledì 19 settembre.

Titolo: È il peggior Milan dell’era Berlusconi?

-Eurosport.com, Mercoledì 19 settembre.

Titolo: Altro che Allegri, questo è un Milan troppo triste

Prima frase: “Un disastro su tutta la linea”.

Il che mi fa pensare: quanto sarebbe più semplice fare il giornalista sportivo se l’allenatore del Milan si chiamasse Massimiliano Vittoria?

-Bonus: Nelle previsioni di inizio stagione su Eurosport.com, il Milan era dato sesto.

 

 

Alcune considerazioni sul Milan di quest’anno, il campionato italiano, e il Milan dell’anno scorso, paragonando entrambe le squadre alle loro rivali.

1.

Il Milan 2011/2012 ha fatto 80 punti grazie, essenzialmente, a Zlatan Ibrahimovic e ai suoi 28 gol in 32 partite.

1.i

I giocatori più forti del Milan, l’anno scorso, quelli capaci di cambiare una partita, erano Ibra, appunto, e poi Cassano, Thiago Silva, Robinho, Kevin-Prince Boateng, e Alexandre Pato.

1.ii

Il Milan 2011/2012 ha anche giocato l’anno con queste mancanze:

-Antonio Cassano, capace comunque di 10 assist in 16 presenze (metà delle quali sono avvenute dopo il suo ritorno sul campo da gioco a causa di un’ischemia, e quindi in uno stato di forma pessimo), non ha giocato per sei mesi nel mezzo di quella che sarebbe potuta essere, altrimenti, la sua migliore stagione da professionista.

-Thiago Silva è rimasto fermo per due mesi dal 24 marzo a fine maggio, nella parte clou della stagione, proprio quando la Juventus ha effettuato il sorpasso, alla trentunesima giornata.

-Robinho ha saltato i primi due mesi, in toto, è tornato in campo lento e fuori forma, e dopo la sosta invernale ha giocato a singhiozzo, fuori una partita su tre, vittima di costanti acciacchi, senza mai rimanere in forma per un periodo sostenuto.

-Kevin-Prince Boateng ha disputato solo 19 partite su 38. Anche in questo caso, quando ha giocato, era quasi sempre fuori forma.

-Alexandre Pato non ha praticamente mai giocato.

1.iv

Dei 6 giocatori più forti del Milan, l’anno scorso, l’unico ad aver disputato una stagione da considerarsi “intera” è stato Zlatan Ibrahimovic. Gli altri cinque hanno giocato mezze stagioni, stagioni singhiozzanti, o addirittura, nel caso di Cassano e Pato, l’hanno saltata del tutto.

1.v

Quest’anno, l’attacco del Milan è composto da Pato, Robinho, Bojan, Pazzini, El Shaarawy, Niang e volendo Emanuelson e Boateng, uno dei quali può fare il falso nove o il trequartista atipico (nel senso che non sa passarla), mentre l’altro può fare quello che corre velocissimo sull’esterno e generalmente perde palla. L’anno scorso, era composto da Ibrahimovic, Inzaghi, El Shaarawy, Maxi Lopez, Robinho, Pato, Cassano, e volendo Emanuelson e Boateng. Quattro dei quali, però, hanno saltato quasi tutta la stagione. Il che ci ha visti affrontare diverse partite con il tridente Emanuelson/El Shaarawy/Maxi Lopez. A esser precisi, l’anno scorso hanno giocato più di mezza stagione con Ibra, El Shaarawy, Maxi, Emanuelson e Inzaghi, e Boateng e Robinho quando non erano fuori.

1.vi

Se Pato, Robinho e Boateng quest’anno rimangono in forma, siamo sicuri che si tratti di un attacco molto peggiore di quello dell’anno scorso? Io no. E soprattutto, quante squadre, in Italia, oggi, avrebbero un attacco migliore?

 

2.

La Juventus, la squadra oggi imbattitibile secondo i giornali, ha collezionato 4 punti più di un Milan che ha giocato con questi limiti. L’Udinese, arrivata terza, si è dimostrata inferiore al Milan di 16 punti. La Lazio, quarta, ha finito la stagione a meno 18. Il Napoli, quinto, a meno diciannove. L’Inter, sesta, a meno 22.

2.i

La Juventus l’anno scorso non giocava alcune coppe europee. Il che vuol dire, in media, dalle 6 alle potenzialmente 13 partite in meno nell’arco della stagione, cosa che fa una differenza enorme, perché mentre il Milan e il Napoli tornavano da San Pietroburgo e Plzen in aereo a mezzanotte di mercoledì, dopo aver giocato la sera ed essersi preparati apposta per i due giorni precedenti e aver preso una pausa il giorno successivo, la Juventus si allenava in tutta calma nelle colline piemontesi bevendo Nebbiolo.

 

3.

Quest’anno il Milan ha svecchiato la sua squadra in maniera impressionante. Dopo anni di critiche affrontate quotidianamente che accusavano il Milan di avere una rosa “vecchia”, la squadra si è liberata di giocatori come Gattuso (anni: 34), Van Bommel (35), Ibrahimovic (31), Cassano (30), Seedorf (36), Zambrotta (35), Inzaghi (39) e Nesta (36). Li ha rimpiazzati con giocatori come Acerbi (24), Bojan (22), De Jong (27), Niang (17 anni), Constant (25), Pazzini (28), Traorè (27), Montolivo (27), Zapata (26), e l’altra metà di El Shaarawy (20).

3.ii

Delle due, l’una: o siamo nostalgici di Seedorf e Zambrotta e ci lamentiamo di De Sciglio e El Shaarawy, e quindi quando ci siamo lamentati della vecchiaia del Milan negli ultimi anni stavamo, essenzialmente, dando aria alla bocca, oppure lo stiamo facendo oggi, quando ci lamentiamo di non poter vincere tutto subito.

3.iii

Nel repulisti generale di quest’estate, il Milan ha risanato un buco di bilancio di 60 milioni di euro, e tagliato il monte stipendi della metà, nell’ottica di rientrare nel programma di “Fair-Play finanziario” che verrà istituito ufficialmente dalla prossima stagione. Certo: se il Milan fosse amministrato meglio, tipo, per dire, “non dalla fidanzata di Pato”, magari quel buco di 60 milioni non esisteva nemmeno.

 

4.

Il Milan dell’anno scorso era indubbiamente una squadra più forte di quella di quest’anno. Gli addii di Ibrahimovic e Thiago Silva sono pesanti perché sono giocatori unici che non possono essere rimpiazzati. Ibra è un giocatore fenomenale, incredibile, unico nella storia del calcio, 95 chili per due metri di tae-kwan-do e tecnica sublime e potenza e velocità e spallate, uno che fa veramente reparto da solo, nel bene e nel male. Thiago Silva è un difensore centrale esperto, veloce, tecnico, fisico, fluido, bravo di testa, che è anche capace di impostare il gioco meglio di molti registi di ruolo. In pratica, quei due giocatori li puoi rimpiazzare solo se hai un arabo alle tue spalle. O, che ne so, le banche di Spagna che vanno in default per farti comprare i trequartisti.

4.i

Il Milan quest’anno alla terza giornata contava due sconfitte e una vittoria. L’anno scorso, il Milan è arrivato alla quinta partita con una vittoria, due sconfitte, e un pareggio. E, alla fine, è arrivata seconda, ripeto, a 4 punti dall’imbattibile Juventus, con 5 dei suoi sei giocatori migliori fuori quasi tutto l’anno.

4.ii

Il Milan ha giocato due delle sue ultime tre partite senza Robinho, Pato e Montolivo.

4.iii

Il Milan ha rifondato la sua squadra quasi completamente, ha una difesa orfana di Thiago Silva e un centrocampo orfano di MVB. Ma la grande mancanza rimane quella di Zlatan, un giocatore talmente imponente che ogni squadra in cui gioca finisce per giocare con un modulo 4-3-Ibrahimovic. Cosa che non è successa a Barcellona. Ed ecco spiegato il divorzio.

4.iv

La vera domanda è: quali sono le squadre nettamente più forti del Milan quest’anno? A parte la Juve, ovviamente (che, comunque, dovrà vedersela anche in Champions, con la sola aggiunta di Giovinco, Asamoah, Isla, e i pessimi Lucio e Bendtner). Vi pare che il Napoli, orfano di Lavezzi e Gargano; la Lazio, con uno stile di gioco tutto nuovo; l’Udinese, con una squadra totalmente rifondata; la Roma, con l’incognita Zeman e l’Inter, che è un mistero totale, sianonettamente più attrezzate del Milan?

4.v

Fossero entrati i due pali presi contro la Sampdoria, oggi staremo parlando di un Milan quinto in campionato.

4.vi

Il che va a provare che i pronostici dopo tre giornate è sempre meglio non farli.

 

Conclusione: I rischi e i pronostici

Tutto questo va a provare che il Milan è in seconda fascia, subito sotto la Juve, assieme alle solite altre 4-5 squadre. È lenta a far punti perché non ha ancora maturato un gioco orfano di Ibra e Thiago.
Certo, a un certo punto, Allegri dovrà anche capire che, non avendo un trequartista, un 4-3-1-2 non ha molto senso, a meno che non si decida a provare Montolivo.
Bisognerà anche capire se De Jong è davvero lento quanto sembra o se, data la sua enorme massa muscolare, è solo in ritardo di preparazione. Bisognerà capire anche se sarà possibile provare De Sciglio a sinistra, e lasciare in panchina quel cane di Antonini. Bisognerà capire che fare di Bojan, e di Niang.
La grande incognita, poi, è se davvero Pato, Robinho e Boateng riusciranno a giocare più di 35 partite a testa.
Personalmente, spero di vedere un 4-3-3 con Boateng mezz’ala destra e Nocerino mezz’ala sinistra, con Pato (o Pazzini) centravanti e El Shaarawy e Robinho esterni, con Bojan e Emanuelson pronti a dargli fiato.
Può essere che, tra cinque giornate, il Milan si troverà a 18 punti, e avrò avuto ragione, e mi vanterò di questo fatto al bar. Oppure, magari, tra cinque giornate, il Milan sarà ancora a 3 punti, sarà penultimo, e avranno chiamato Inzaghi ad allenare la prima squadra.
A quel punto, sarò un semplice tifoso che ha scritto delle stupidaggini.
Che è, comunque, quello che sono.