Attualità

La stagione dell’uomo

Inizia la preview sull'inverno che sarà (2012/13) a partire da Pitti Immagine Uomo, edizione 81

di Manuela Ravasio

Una volta (non troppo tempo fa) era l’anticamera alla stagione maschile. Anticamera perché Pitti Immagine Uomo era esattamente l’intro posto a pochi giorni di distanza dagli show maschili per le future stagioni. Negli ultimi anni però a Firenze è cambiata la monomania del sartoriale (ostinatamente rivisitato) e si sono moltiplicate le prospettive. Quelle di una fiera che dal 10 al 13 gennaio arriva all’edizione 81 in piena attività e con il debutto dei figli dell’Imperatore.

Rosso toscano. Perché a Firenze l’11 debutta(no) per la prima volta Valentino versione uomo. Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli infatti porteranno Valentino dalle regge parigine di haute couture e prêt-à-porter ai palazzi rinascimentali fiorentini (Palazzo Corsini) dove presenteranno il loro primo uomo sulla luna- della moda. Strano perché se poche edizioni fa ci era sembrato naturale osservare i modelli con spolverini neon tagliare i giardini all’italiana per la “prima” di Jil Sander by Raf Simons, questa volta non siamo preparati. Le troppe stagioni di pizzi bouclé, rose su tulle ed eteree tuniche neo bizantine a cui il duo post Valentino ci ha abituato, non sembrano applicabili su uomini pittiani. E tanto meno è pensabile che il prossimo inverno 2013 sarà investito da stropicciati completi felliniani. Ma forse, non abbiamo compreso che il Rosso Valentino è declinabile in altro ma rimane l’ understatement zarino (vedi ballerina rasoterra, pizzo ma non barocco, nudo ma velato). Anche quando è da guardaroba maschile.

Mai più piume. Ultimi mesi per indossare un piumino. Il prossimo inverno di loro non ci sarà traccia, o meglio verrà ovattata rimandando in archivio l’ossessione da montagna vintage. Colmar Original affonda nelle radici del neo sartoriale, e per chiarire le intenzioni tra i must have portati a Pitti in questi giorni c’è il montgomery della linea Research, in lana con chiusura di alamari e vestibilità decisamente meno paffuta. Felipe Oliveira Baptista, invece, pesca ancora dal mito di Gstaad per introdurre angora e piume (discrete, quasi invisibili) dell’inverno 2012/13 di Lacoste, ma riassetta il tiro con una collezione sport meno citazionista (da Olimpiadi) e più voyage, in primis il parka che in casa Lacoste scompagina un po’ i classici volumi puliti e ben assestati. Meglio. Sempre e solo uno il tema invernale: il blu, intenso, serio, maschile. Anche Museum sembra ritirare i suoi uomini dalle spedizioni artiche e tolti i cappucci di pelo lascia tessuti tecnici su eskimi per tempi molto meno gelidi.

Made in Japan. Il Giappone mette radici fiorentine visto che quest’anno, dopo la scorsa edizione dedicata al Brasile, a Pitti si parla di Japan Fashion Week, la partnership che vede Firenze ospitare un Paese in versione fashion show. Nessuna nipponica mania tra sneakers limited (ci sono, di Onitsuka ma sembrano più scarponcini montani) e più sguardo attento su come linee minimal prove di sartoria quotidiana fossero nel dna del Giappone da almeno quindici anni (range riassunto nella mostra installazione).

Spike Jonze. No, lui non è a Firenze ma tra le guest designer ci sarà Olympia Le-Tan la creatrice di clutch che altro non sono che scatole di legno che riproducono un libro, con copertina ispirata (e ricamata) alle copertine dei grandi classici letterari. Quando comparvero un paio di anni fa da Colette sembrarono un esercizio di stile bellissimo ma destinato a essere archiviato. Invece no, le cover proseguono e Spike Jonze ci ha girato un corto insieme a Simon Cahn – già cult- dove le copertine prendono una seconda vita. Grande classico per la prossima stagione: la pochette con cover del grande Gatsby.